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Foro italico a Palermo, via ai lavori nel cantiere della vergogna

L’area in abbandono da tempo, teatro dello stupro di gruppo, affidata all’impresa Sostenia di Catania che dovrà completare il collettore fognario: un’opera attesa dal 2016

Il cantiere dello stupro del branco al Foro Italico non resterà più abbandonato. È stata ribattezzata tristemente così, l’area rimasta transennata per anni che custodisce lo spazio con la grande vasca del collettore fognario sulla quale dalla metà di febbraio dovrebbero finalmente cominciare a muoversi gli operai dell’impresa che ha vinto l’appalto: per questo tratto si spenderanno 4,3 milioni di euro, recentemente stanziati dalla giunta Lagalla utilizzando le risorse dell’avanzo di bilancio 2024.

Sono stati consegnati mercoledì scorso dal Comune alla Sostenia srl di Catania gli ultimi lavori per il disinquinamento della fascia costiera, dall’Acquasanta al fiume Oreto e per l’adduzione dei reflui al depuratore di Acqua dei Corsari, attraverso il potenziamento del Sistema Cala. L’opera completa copre un tratto di costa di circa 5 chilometri e servirà un bacino di utenza di circa 400 mila abitanti. Il finanziamento complessivo era fissato in 27 milioni.

A riaccendere i riflettori sul cantiere rimasto abbandonato per anni, al buio e sopratutto incustodito, è stato l’episodio della violenza sessuale di gruppo su una ventenne da parte di sette giovani, poi processati e condannati. Il caso era perfino finito in Consiglio comunale, dopo le polemiche sulle zone lasciate al degrado, senza illuminazione e poco visibili ai passanti.

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