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Palermo, a Villa Sofia anche pochi infermieri: sotto accusa soprattutto il reparto di Ortopedia

Salvatore Iacolino

È arrivato il giorno del faccia a faccia tra il governatore Renato Schifani e Roberto Colletti, il manager dell’azienda Villa Sofia-Cervello, l’ospedale palermitano nell’occhio del ciclone dopo il decesso di un paziente di 76 anni, Giuseppe Barbaro, morto prima ancora di essere operato alla spalla. Sotto accusa, in primis, il reparto di Ortopedia dove a Capodanno si contavano 14 pazienti in attesa di intervento.

Giovedì scorso il presidente della Regione aveva convocato il direttore sanitario, Aroldo Gabriele Rizzo, col direttore amministrativo Luigi Guadagnino. Un incontro di 15 minuti di fuoco sfociato, il giorno successivo, nelle dimissioni di Rizzo. L’incontro con Colletti sembra essersi svolto in maniera più pacifica in un clima «sereno e franco». Nonostante ciò le giustificazioni di Colletti sembrerebbe non abbiano convinto il governatore che appare orientato ad andare avanti.

Intanto, spuntano nuovi dettagli dalla relazione del dirigente generale del dipartimento per la Pianificazione strategica dell’assessorato alla Salute, Salvatore Iacolino, che ha effettuato un sopralluogo a Villa Sofia nel giorno di Capodanno. In primis, la carenza di infermieri, analizzando le criticità in Ortopedia, «la cui attività operatoria risultava rallentata, altresì, da riferita carenza di personale infermieristico dedicato al complesso operatorio». Emerge anche un altro disservizio: chi fa ingresso in ospedale dopo le ore 18, non ha diritto né al cibo, né all’acqua. «Ho disposto alla direzione sanitaria di presidio - si legge nel documento - di prevedere un gruppo di lavoro multitasking (servizio di ausiliariato) per sopperire, in via generale, a tali carenze in quanto l’unica porta di accesso per il ricovero indicativamente dopo le 18 è il pronto soccorso».

Domenica la Regione aveva annunciato un’intesa con le altre aziende ospedaliere, l’Asp di Palermo ma anche con le case di cura, per sopperire al deficit di personale medico e di posti letto in Ortopedia. Una notizia che ha scatenato la reazione del segretario generale della Cgil Sicilia, Alfio Mannino, del responsabile per la sanità Renato Costa e del segretario della Fp Siciloa, Gaetano Agliozzo: «L’accordo siglato con le strutture pubbliche e private del comparto per l’assegnazione di fondi extrabudget non solo non dà soluzione ai gravi problemi, ma paradossalmente rischia di consegnare ancora più risorse al settore privato».

Pronta la replica di Iacolino: «Non c’è nessun accordo in extrabudget, si tratta di una cooperazione istituzionale tra pubblico e strutture private per fronteggiare la grave emergenza dell’Ortopedia. L’intesa rientra nel budget regionale che viene periodicamente assegnato a ciascun centro privato». Mannino punta allora a «capire da quale capitolo di spesa provengono le risorse in questione».

Interviene Barbara Cittadini, presidente Aiop Sicilia: «Ribadiamo la massima collaborazione nel momento di emergenza per supportare il sistema e, soprattutto, per dare risposte concrete ai pazienti. In relazione alle criticità sull’Ortopedia di Palermo, confermiamo la disponibilità delle strutture associate a lavorare in sinergia per risolvere il problema nell’interesse esclusivo dei pazienti».

Sulla carenza del personale è intervenuto ieri l’ordine degli Infermieri. «La sanità non può essere legata al tetto di spesa delle assunzioni dei sanitari ma deve essere legata alle necessità assistenziali che negli ultimi anni sono decuplicate», ha denunciato in una nota il presidente dell’ordine di Palermo, Antonino Amato, che chiede alla Regione la convocazione urgente di un tavolo tecnico. «Nell’Isola - aggiunge - ci sono 3,77 infermieri per ogni mille abitanti, siamo molto al di sotto della media nazionale di 5,06 per mille abitanti. All’appello in Sicilia mancano quindi migliaia di professionisti».

La bufera sanità accende sempre più gli animi. «La sanità palermitana è al collasso - dice Roberta Schillaci, vice capogruppo M5S all’Ars -. La carenza infermieristica è allarmante». Per il deputato regionale Ismaele La Vardera, è arrivato il momento che Schifani «sollevi dal suo incarico l’assessore Giovanna Volo, che in due anni si è dimostrata totalmente incapace di esprimere un incarico politico delicato come questo». Faraone, capogruppo di Italia Viva alla Camera, aggiunge: «Credo anche debbano andare a casa anche l’assessore-ombra, Salvatore Iacolino e il manager di Villa Sofia, Roberto Colletti».

Sul fronte sicurezza, dopo l’aggressione di sabato scorso all’ospedale di Biancavilla ai danni di una pediatra, interviene il segretario regionale amministrativo del coordinamento italiano medici ospedalieri, Renato Passalacqua: «La violenza contro gli operatori sanitari è un fenomeno inaccettabile e vergognoso che richiede misure immediate e concrete per garantire la sicurezza di chi ogni giorno è in prima linea per prendersi cura della salute dei cittadini»

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