Palermo

Domenica 22 Dicembre 2024

Emergenza abitativa a Palermo, 400 famiglie sono senza un tetto

«Siamo dell’idea che serva lavorare per raggiungere l’obiettivo della coesione sociale, ed è quindi necessario che, alle progettualità del comune di Palermo al centro della presentazione del bilancio di metà mandato del sindaco Lagalla, si accompagni una trasversalità di iniziative utili ad agire profondamente sul tessuto socioeconomico della città, che superi la logica dell’emergenza e faccia propria una strategia strutturata, che porti a soluzioni durevoli, se non permanenti». Ad affermarlo sono la segretaria generale Cisl Palermo Trapani, Federica Badami e il segretario generale Sicet Cisl Palermo Trapani, Fabio Salici. «La realtà nella quale ci muoviamo è quella di una città povera, afflitta da una povertà materiale, sicuramente, ma acuita da una povertà culturale e educativa profonda», aggiungono. La Cisl Palermo Trapani e il Sicet rendono noti i numeri che fotografano l’emergenza sociale e abitativa della città di Palermo. Un indicatore preciso di questa condizione è fornito dal numero di nuclei familiari richiedenti l’assegnazione di una casa di edilizia residenziale popolare, ai quali si aggiungono quelli inseriti nelle graduatorie dell’emergenza abitativa: solo a Palermo diverse migliaia i primi e quasi 400 i secondi (quelli cioè assolutamente privi di abitazione). Così come significativi sono i numeri dei provvedimenti di sfratto emessi: nel 2023 i dati consolidati dicono che a fronte dei 1.896 dell’intera isola, il 56% (1.071) sono stati emessi a Palermo. E a confermare la situazione di drammaticità sono le cifre dell’ultima graduatoria regionale del bonus affitti 2022, con un totale di oltre 21 milioni di euro distribuiti a 17.953 famiglie assegnatarie, per una quota che solo a Palermo rappresenta più del 40% dei beneficiari. «Una consapevolezza - aggiungono Badami e Salici - che obbliga a riaffermare un pensiero condiviso e alternativo rispetto al senso delle politiche sociali, rimettendo al centro le persone e l’affermazione dei diritti e quindi il soddisfacimento dei bisogni primari».

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