«Mi sono sentito molto maltrattato da gente che fino al giorno prima mi telefonavano, mi cercavano e che improvvisamente hanno iniziato a trattarmi male, mi sentivo come in un film. Qualche volta posso avere sbagliato, risposto con maleducazione, ma avevo l’attenuante che ero in uno stato d’animo non positivo. Ma dire che sia stato io ad avere lasciato Forza Italia è una grossa bugia. Io non l’avrei mai fatto: Forza Italia era nel mio Dna e oggi cambiare questo Dna è complicato. Ma io in Forza Italia non ci torno più, questo è sicuro». Parola di Gianfranco Miccichè, ex presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana dopo l’apertura del presidente della regione siciliana Renato Schifani. «L'altro giorno quando mi sono ritrovato in una riunione in presenza del presidente della Regione, io l’ho salutato con grande educazione e devo dire che sono stato ricambiato con molto affetto. Poi, però, ho sentito questa dichiarazione del presidente che questa cordialità tra di noi è rinata perché lui aveva imparato a dimenticare, e questo mi ha lasciato un pò l’amaro in bocca, perché sono io che devo dimenticare. Io che per vivere ho scelto quanto meno di soprassedere su quello che mi è stato fatto. Mentre il presidente avrebbe il dovere di ricordare quello che è stato fatto. E questo lo dico non per avere ragione, ma per evitare che queste cose possono avvenire in futuro nei confronti di altri, e questo per il bene della politica e della democrazia». Miccichè poi precisa di non essere entrato a far parte dell’Mpa, il partito di Raffaele Lombardo. «Io ho una storia politica che non mi consentirebbe di entrare in un altro partito. Io ho incontrato Raffaele Lombardo, che è una persona intelligente e abbiamo iniziato a ragionare su progetto nuovo, diverso, che sta avendo l’interesse di tantissime persone, come ad esempio il sindaco di Palermo Lagalla, e ci stiamo lavorando» spiega. «In ultimo essersi accorti solo oggi che io sono un patrimonio per Forza Italia è strano, forse bisognava accorgersene prima. Quello che mi interessa oggi non è di rientrare in Forza Italia ma di riavere nei confronti di Renato Schifani e di altri quel rispetto reciproco che è la base di ogni rapporto»