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In Sicilia la sanatoria della discordia sulle coste: nuova norma all’esame dell’aula apre al condono sulle spiagge

Sanare le case costruite nei 150 metri dalla battigia, a patto che siano state sequestrate ai mafiosi. Si apre un’altra maglia all’Ars sulla norma che abbatterebbe per la prima volta uno dei cardini della legge che nel 1976 ha introdotto i vincoli urbanistici, cioè il divieto di realizzare e condonare immobili sulle coste.

In aula ieri è arrivata la legge sull’urbanistica. Una norma che detta nuove regole per la redazione dei piani regolatori e dalla quale era già stato stralciato l’articolo che Fratelli d’Italia aveva fatto approvare in commissione per riaprire il condono del 1985 e sanare 200 mila immobili realizzati sulle spiagge fra il 1976 e il 1983.
Ma poi nel testo è finito un altro articolo che, per quanto dagli effetti ridotti, riapre il dibattito sulla sanatoria lungo le coste.

L’articolo 14 del disegno di legge al voto prevede di consentire la sanatoria per i beni immobili «trasferiti per finalità istituzionali dalla “Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata” al patrimonio indisponibile di Comuni, Liberi consorzi, Città metropolitane e Regione, che abbiano dichiarato l’esistenza di prevalenti interessi pubblici ostativi alla loro demolizione».

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