«La reazione della politica non è stata contro la magistratura ma contro il merito di questa sentenza che non condividiamo e riteniamo addirittura abnorme. Non può essere la magistratura a definire uno Stato più o meno sicuro, è una decisione di altissima politica. Prenderemo dei provvedimenti legislativi». Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, parlando con i cronisti a margine di un convegno a Palermo sul caso dei trattenimenti dei migranti in Albania. Queste decisioni inoltre rischiano di creare incidenti diplomatici, perché definire non sicuro un Paese amico come il Marocco può anche creare dei problemi - ha detto ancora il ministro - se noi ritenessimo che non sono sicuri i Paesi dove vigono delle regole che noi abbiamo ripudiato come la pena di morte allora anche gli Stati Uniti non sarebbero sicuri. Queste sono questioni di alta politica e non possono, non devono e non saranno essere lasciate alla magistratura».
«Se la magistratura esonda dobbiamo intervenire, la politica risponde al popolo, pm e giudici a nessuno»
«Se la magistratura esonda dai propri poteri attribuendosi delle prerogative che non può avere come quella di definire uno Stato sicuro deve intervenire la politica che esprime la volontà popolare. Noi rispondiamo al popolo, se il popolo non è d’accordo con quello che facciano noi andiamo a casa. La magistratura, che è autonoma e indipendente, non risponde a nessuno e quindi proprio per questo non può assumersi prerogative che sono squisitamente ed essenzialmente politiche». Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, rispondendo ai cronisti a margine di un convegno a Palermo.
«Il governo non dichiarerà mai guerra ai magistrati»
«Tensione tra governo e magistratura? Direi di no, ho ricevuto varie volte i componenti dell’Anm. Abbiamo ovviamente idee diverse su molte cose e abbiamo sempre cercato di convergere su quelle che ci uniscono per una maggiore efficienza della giustizia. Da ex magistrato riterrei quasi sacrilego pensare che il governo cui appartengo dichiari guerra alla magistratura, cosa che non è e non sarà mai». Così il ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Schifani: «No al conflitto di poteri come per Berlusconi»
«Mi auguro di non vivere quello che ho vissuto, personalmente, con Berlusconi, sul conflitto tra poteri. È un fatto storico, innegabile, l’ho vissuto, non sulla mia pelle, ma accanto a Berlusconi. Mi auguro che anche in questa occasione non ci sia la vigilia di uno scontro tra poteri». Così il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, parlando con i giornalisti a margine dell’incontro della coalizione di centrodestra sui «Due anni di Governo Meloni» a Palermo, parlando dei centri di permanenza e rimpatrio per i migranti in Albania, dopo la decisione dei giudici del Tribunale di Roma. «Credo - prosegue il governatore - che la sicurezza o non sicurezza di un paese non possa essere delegata alla magistratura. Deve essere l’Europa, deve essere uno Stato sovrano».
Musumeci: «La magistratura di sinistra vuole dettare regole»
«C’è una magistratura di sinistra che non ha perso il vizio di dettare regole, rispetto a ciò che il Parlamento ha deciso. Ciò che è accaduto sull’Albania è un fatto allarmante». Così il ministro della Protezione civile, Nello Musumeci, intervenendo in video collegamento nel corso dell’incontro della coalizione di centrodestra sui «Due anni di Governo Meloni» a Palermo. «La riforma della giustizia è un nodo che si trascina ormai da decenni - ha continuato Musumeci - di fronte al quale nessun governo ha voluto assumere iniziative concrete e serie».