«Il movimento civico guidato dal sindaco di Palermo Roberto Lagalla e gli autonomisti di Raffaele Lombardo insieme a Gianfranco Miccichè, confermando l’appartenenza alla coalizione di centro-destra, intendono integrare la propria presenza sui territori, nelle istituzioni e nelle assemblee elettive, nella concreta prospettiva di varare liste comuni in occasione delle prossime scadenze elettorali, locali e regionali». Lo scrivono in una nota congiunta l’Mpa e il Movimento civico Roberto Lagalla. «Nel corso di un incontro svoltosi recentemente tra il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla, e gli onorevoli Raffaele Lombardo e Gianfranco Miccichè - si legge nella nota - è stata avviata un’interlocuzione sul possibile rafforzamento dell’azione politica a livello locale e regionale, nell’ottica di attivare intese programmatiche su temi di comune interesse quali la riforma degli enti locali, l’autonomia speciale e differenziata, la tutela dell’ambiente e del paesaggio, la sanità, lo sviluppo economico, l’innovazione, la formazione della nuova classe dirigente ispirata a competenza e trasparenza». Mpa e Movimento Lagalla annunciano che presto si terrà a Palermo la prima conferenza della Federazione «alla quale seguiranno altri ed analoghi incontri nelle città capoluogo e nelle principali località della Sicilia. La federazione è aperta all’apporto di sindaci, amministratori e movimenti civici». «L'Mpa non ha consiglieri comunali, quindi sono certo che l’accordo con il sindaco non crea alcuno scompiglio: il primo cittadino può in piena autonomia federarsi come meglio crede, ma gli equilibri interni non cambiano». Lo sottolinea il vicesindaco di Palermo Giampiero Cannella. «Bastava dire a Faraone che essendo lui e Renzi senza casa politica quello che gli serviva era un luogo dove fare la doccia, visto che si sono presentati a Palazzo d’Orleans in accappatoio - prosegue Cannella -. Quello che è successo non coinvolge il Comune, perché i ponti con Italia Viva erano stati tagliati già da tempo: è una compagine completamente diversa, sono certo che le avvisaglie di crisi siamo assolutamente rientrate».