«L’anomalia al Comune di Palermo va avanti da troppo, penso siano maturi i tempi perché venga risolta»: Renato Schifani non ha accolto l’invito a una tregua che Roberto Lagalla gli ha fatto pervenire a mezzo stampa ieri mattina. E così la crisi fra le due punte istituzionali del centrodestra siciliano ha fatto un upgrade che sarà sempre più difficile tenere sotto controllo.
Il presidente della Regione tiene il punto contro Italia Viva e il sindaco. Vuole fuori dalla giunta di Palermo il renziano Totò Orlando. La scintilla è stata la sequenza di attacchi che in 48 ore il plenipotenziario siciliano dell’ex premier, Davide Faraone, ha rivolto a Schifani. Accusato di essere «un incapace» al punto da rendere necessario un suo commissariamento. E se questa era la critica per la gestione dei rifiuti, per illustrare le perplessità sul fronte della crisi idrica che sta portando al razionamento dell’acqua a Palermo Faraone si è mostrato sotto Palazzo d’Orleans in accappatoio e con i bidoni in mano.
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