«Nell’anniversario della strage di via Carini, ricordiamo con commozione il generale Carlo Alberto dalla Chiesa, sua moglie Emanuela Setti Carraro e l’agente Domenico Russo», scrive sui social Giorgia Meloni, presidente del Consiglio. «Il loro sacrificio - prosegue - ci ricorda l’importanza di non abbassare mai la guardia nella lotta contro la criminalità organizzata e di difendere con fermezza i valori di legalità e giustizia». Secondo la premier, «il coraggio e la dedizione del generale dalla Chiesa, che ha combattuto senza sosta contro il terrorismo e la mafia, sono per noi un esempio e una guida. È nostro dovere onorare la sua memoria continuando con determinazione il suo impegno. L’Italia non dimentica». «Ricorre oggi - scrive invece Ignazio La Russa, presidente del Senato - il 42esimo anniversario dell’assassinio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie, Emanuela Setti Carraro, e dell’agente di Polizia Domenico Russo, tre autentici simboli di coraggio, abnegazione, amore per la Patria e la giustizia». Secondo La Russa, «il generale Carlo Alberto Dalla Chiesa ha dedicato tutta la vita a contrastare, con rigore e dedizione ogni forma di criminalità. Fu tra i principali e più efficaci protagonisti del contrasto alle Brigate Rosse e al terrorismo degli anni Settanta e, con lo stesso spirito, si era messo al servizio dello Stato contro la mafia, come prefetto di palermo. Emanuela Setti Carraro era una donna forte e risoluta, che non ebbe paura di restare al fianco del marito e di sostenerlo nei momenti di maggiore difficoltà. Domenico Russo un agente di polizia che stava adempiendo con coraggio e spirito di sacrificio al proprio incarico». «Il loro tragico destino colpì l’intera nazione e oggi - conclude il presidente del Senato - rendiamo onore alla devozione di chi ha anteposto il bene della Patria alla propria vita. Ai loro familiari desidero esprimere la vicinanza, mia personale e del Senato della Repubblica». «Questa dolorosa ricorrenza - scrive infine il presidente della Camera, Lorenzo Fontana, nel messaggio inviato al prefetto di Palermo, Massimo Mariani - rappresenta un’occasione preziosa per ribadire, nel solco del valoroso esempio offerto da Carlo Alberto Dalla Chiesa, l’importanza di una solida cultura della legalità e della sensibilità civica. È indispensabile mantenere sempre alto l’impegno contro la mafia, difendendo quei valori di libertà e giustizia per proteggere i quali il generale sacrificò generosamente la sua stessa vita». «Quel vile attentato - riprende - ha lasciato un segno indelebile nella coscienza collettiva del nostro Paese, che ancora oggi lo ricorda con immutata emozione. Nell’onorare la memoria delle tre vittime, il mio commosso pensiero va al Prefetto di Palermo, generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, alla moglie, Emanuela Setti Carraro, e all’agente scelto della polizia di Stato Domenico Russo. Desidero, inoltre, esprimere la vicinanza mia personale e della Camera dei deputati alle loro famiglie così duramente colpite nei loro affetti più cari». «Il generale Dalla Chiesa, autentico servitore dello Stato, cui ha dedicato e immolato la propria vita, dopo aver dato un contributo fondamentale nella lotta al terrorismo, aveva intrapreso con fermezza e rigore una serrata e coraggiosa attività di contrasto alla criminalità organizzata mafiosa, nella piena consapevolezza dei rischi connessi al suo ruolo. Ma - rileva ancora Fontana - non si lasciò mai intimidire, portando avanti la sua azione volta a riaffermare la presenza delle istituzioni a tutela della sicurezza di tutti i cittadini».