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Verde pubblico, a Palermo 84 dipendenti ma solo 32 si occupano di potature e interventi

L'assessore Alongi: «Pronte modifiche ai contratti di Rap e Reset»

villa Costa

L’estate nelle ville cittadine non è tutta... rose e fiori. Tra chiusure e mancanza di personale, chi cerca riparo dal sole sotto alberi e panchine ha vita dura. Il Comune deve gestire ben 31 ettari di verde distribuito tra il centro, con i suoi giardini storici, e la periferia ora arricchita di spazi ritrovati dopo decenni di abbandono e degrado. È tanta roba. Ma degli 84 giardinieri regolarmente in servizio per curare i giardini pubblici solo 32 sono operativi: gli altri hanno invalidità o ridotta capacità lavorativa e vengono utilizzati esclusivamente per lo spazzamento dei viali e lo svuotamento dei cestini. Di tagli di erbacce, aiuole e alberi da potare non se ne deve parlare. Ed è proprio quello che serve di fondamentale per non trasformare un parco in selva oscura e impenetrabile. Eppure, succede. Con l’amministrazione impegnata a rincorrere in continuazione maestranze, bonifiche e ristrutturazioni. Appena quattro anni fa, per fare un esempio della riduzione della forza lavoro, in una villa c’erano 10 operatori: oggi solo 4.

Numericamente, i giardinieri sono così distribuiti: 2 per Villa Costa (nella foto) e Roseto di viale Campania; 2 a Villa Giulia; 2 per Villa Garibaldi e 2 a Villa Bonanno. Un solo giardiniere deve tenere pulito lo spazio verde di piazza XIII Vittime e un altro solitario cura il Giardino dei giusti, così come sempre una unità si occupa di Villetta Monaco. Due a testa toccano alle aiuole di Borgo Nuovo e Villetta Tricoli. Si sale di qualche unità a Villa Niscemi con 3 operatori, mentre alla Palazzina Cinese e alla Villa Ferdinandea ne sono assegnati ben 5. Due a Villa Trabia mentre il Giardino Inglese ed il parterre Falcone Morvillo ne hanno 4. Tra la Zisa, il Giardino dei giusti ed il campo ostacoli fanno poi la spola tre giardinieri mobili che si spostano appunto per garantire un minimo di cura del verde di competenza comunale.

Ma se mancano operatori, perché non chiedere rinforzi dalla partecipate Reset che di verde si occupa? «Non è così facile - spiega l’assessore Pietro Alongi - . L’azienda si occupa anche di altre cose e attualmente gestisce solo Villa Sperlinga, Villetta Sciuti e le aree verdi esterne, comprese aiuole e spartitraffico. Ma abbiamo già pronte sostanziali modifiche da fare con il bisturi e portare in Aula in fase di rinnovo dei contratti proprio per Reset e Rap. Abbiamo avviato verifiche per usare al meglio il personale e rendere più efficiente il servizio. Il cittadino deve sapere con chiarezza chi deve fare cosa per sapere in maniera palese di chi sono le responsabilità. Non è più possibile, ad oggi, sentire dire quel centimetro è di mia competenza e quell’altro tuo».

Un servizio completo di Connie Transirico sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi

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