Mentre la Regione impone alle Asp di fare il punto sulle carenze delle guardie mediche, si avvicina l’ora della Commissione Pronto soccorso formata dall’assessore regionale alla Salute Giovanna Volo per avviare, si legge nella direttiva vidimata insieme agli altri due vertici di piazza Ziino, Salvatore Iacolino per il Dipartimento di pianificazione strategica e Salvatore Requirez per il Dasoe, «una puntuale e completa valutazione dello stato di efficienza e di operatività delle aree di emergenza» dopo lo scandalo della gamba bloccata con il cartone al nosocomio di Patti e in considerazione della cronica carenza di personale sanitario dell’Isola: un team di 18 persone, di cui tre infermieri, due dirigenti medici di presidio ospedaliero e altri due provenienti dai Dipartimenti regionali, mentre il resto della squadra sarà composto da direttori dei reparti di soccorso.
La Commissione tecnica si insedierà martedì prossimo e, assicura lo stesso Iacolino, «comincerà da subito il proprio lavoro di ricognizione nei vari ospedali, incrociando le competenze e i luoghi di ispezione: in formazioni ristrette, i 18 monitoreranno le strutture dove non prestano servizio», in mondo da giudicare con imparzialità, in base alle linee guida regionali e ministeriali, l’adeguatezza dei percorsi organizzativi e gestionali delle corsie di soccorso, indicando i punti dì debolezza «e proponendo, nel contempo, le azioni correttive per migliorarne l’operatività». Il monitoraggio, spiega Iacolino, servirà anche in previsione della nuova rete ospedaliera, per capire quanti mezzi e quanto personale serve ancora – oltre ai 130 camici bianchi stranieri già contrattualizzati – ma anche per migliorare il raccordo con gli altri reparti e con il 118, per arginare al massimo il problema del sovraffollamento e delle ambulanze in fila.
La Commissione dovrà esitare i propri lavori entro 90 giorni mediante la presentazione di una relazione finale corredata da istruttoria e suggerimenti. Ma sul fronte delle criticità, dall’assessorato arriva anche un altro provvedimento, ancora a firma Iacolino: una richiesta avanzata a tutte le Asp per redigere un quadro completo delle lacune delle guardie mediche, dalle risorse tecniche disponibili fino al deficit di medici, con proposte per superarle nell’immediato in vista di un generale ammodernamento tecnologico e gestionale grazie alle risorse del Pr Fesr 2021-2027. I fondi Ue a disposizione, non solo per le guardie mediche ma per il potenziamento della complessiva assistenza territoriale, ammontano a 70 milioni di euro.
Il relativo bando verrà pubblicato a settembre per acquisire le proposte delle aziende sanitarie e, conseguentemente, verranno approvati e finanziati gli interventi ritenuti coerenti con la programmazione regionale. Così, rimarca il governatore Renato Schifani, «prosegue il percorso avviato dal mio governo per migliorare l’assistenza nei confronti dei cittadini. Non possiamo accettare che in un sistema sanitario strutturato la medicina territoriale presente possa trasformarsi, in alcuni casi, in medicina di frontiera. Come sta accadendo con la Commissione per i pronto soccorso e con il piano per l’abbattimento delle liste d’attesa, anche sulla continuità assistenziale sto seguendo da vicino l’operato dei manager». Difatti, aggiunge Iacolino, «si tratta di un’azione parallela a quelle avviate su altri livelli, dall’accelerazione delle prestazioni sanitarie, cui darà un grande contributo il SovraCup già operativo ma in fase di collaudo, ai progetti relativi al Pnrr: tutti argomenti su cui faremo il punto con i direttori generali delle Asp in un incontro convocato per il 2 settembre».
Una data cruciale, entro la quale, per diffida partita da piazza Ziino, i manager siciliani dovranno presentare le nomine dei direttori amministrativi e sanitari delle rispettive aziende. Finora, dall’insediamento dei direttori generali avvenuto il 2 luglio – «prima, da commissari straordinari non avrebbero potuto provvedere agli incarichi» - solo i numeri uno dei Policlinici di Palermo, Catania e Messina e delle Asp di Ragusa ed Enna hanno assegnato le poltrone, rispetto alle quali, assicurano dall’assessorato dopo le voci (arrivate da fonti ben informate all’Ars) di presunte pressioni e veti da parte di FdI, «non c’è stata alcun tipo di interferenza politica». All’appello, considerando anche l’Istituto Zooprofilattico e il Cefpas, mancano ancora 30 nomi.
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