Palermo

Giovedì 21 Novembre 2024

Palermo, stangata sui consiglieri di circoscrizione: devono restituire più di 4 mila euro a testa

Rischiava di passare sotto silenzio, complice l'aria agostana di smobilitazione che si respira. Ma non per presidenti e consiglieri delle otto circoscrizioni in cui è suddivisa la città che, essendo direttamente coinvolti, andranno in ferie sapendo di dovere restituire gli aumenti dei gettoni di presenza ricevuti irregolarmente da settembre 2023 a febbraio 2024. Tutto nasce da una diversa valutazione sulla data di inizio degli incrementi retributivi. Ora risolta nella maniera meno favorevole per i diretti interessati. Si chiude così una vicenda che è andata avanti per otto mesi fra alti e bassi, interpretazione divergenti di leggi e di regolamenti, rassicurazioni e delusioni. E forse una certa premura di applicare a largo raggio una normativa nata inizialmente solo per i fratelli maggiori dei consigli comunali. La dirigente Patrizia Arena ha fatto recapitare a tutti e 80 gli interessati una lettera con cui si informa l'avvio del recupero delle somme. In definitiva, la tanto attesa interpretazione delle norme da parte della Regione non è mai arrivata. Si sperava che dicesse che la legge poteva applicarsi retroattivamente in modo da «salvare» gli emolumenti già versati. L’amministrazione comunale, con l'assessore Dario Falzone che ha la delega al Decentramento e una delibera adottata in giunta, aveva dato tempo sino a fine luglio e contemporaneamente disponendo una richiesta in tal senso all'assessorato regionale agli Enti locali. E, dunque, ecco partiti i provvedimenti di recupero che avverranno come si legge nella lettera «trattenendo nelle successive liquidazioni la somma pari a un terzo di quella mensilmente dovuta». Significa che i 4.251 euro dei consiglieri (i presidenti e i vicepresidenti percepiscono di più) verranno prelevati a rate. In questa storia, in sostanza, si sono contrapposte da subito due versioni: quella della ragioneria generale, guidata da Paolo Basile, secondo cui gli aumenti dovevano scattare da febbraio di quest'anno, cioè da quando è entrata in vigore la legge regionale 3/2004 che all'articolo 41 parla espressamente per la prima volta come calcolare le rivalutazioni per le circoscrizioni. Gli aumenti però erano stati effettuati estendendo analogicamente la normativa che li prevedeva per i consigli comunali. Verso la quale propendeva la segreteria generale che ora, comunque, si affida al giudizio dell'assessorato. Se prima i consiglieri di quartiere guadagnavano mediamente 950 euro al mese (il risultato di un gettone di 48,80 euro per 19 sedute), da settembre scorso sono passati a circa 1800 euro. Il calcolo viene effettuato partendo dall'elemento di riferimento: gli inquilini di Sala delle Lapidi possono percepire al massimo 4.140 euro corrispondenti al 30 per cento dell'indennità del sindaco, che è fissata in 13.800 euro lordi; mentre ai presidenti di circoscrizione spetta 3.588 euro, il 40% dell'indennità degli assessori; ai consiglieri di circoscrizione tocca la metà dei loro fratelli maggiori. Per cui il valore del singolo gettone per i consiglieri comunali è stato fissato dagli uffici in 195,22 euro; per quelli di circoscrizione diventa 97,61. Antonio Nicolao, consigliere alla prima circoscrizione, era uno che aveva espressamente sostenuto che gli aumenti non dovevano essere attribuiti. «Ma solamente perché li avrei volentieri scambiati con provvedimenti di decentramento delle funzioni - spiega Nicolao -. Al momento le otto circoscrizioni sono una sorta di consessi consultivi, senza alcun potere di potere effettivamente incidere sul territorio». E per evitare quello che poi è accaduto, Nicolao nell’incertezza non avrebbe voluto gli aumenti che invece gli sono stati corrisposti come agli altri. «A questo punto - conclude - spero solo che l’amministrazione offra la possibilità di una dilazione più ampia».

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