L’immagine della donna in costume sull’isola ecologica di Ustica non è volgare. Lo ha deciso la sezione civile del Tribunale di Palermo rappresentato dal giudice Eleonora Bruno. Il rigetto del ricorso presentato da Arcidonna ha dato ragione alla scelta dell’amministrazione comunale di Ustica guidata dal sindaco Salvatore Militello. Tanto rumore per nulla, hanno commentato dal Comune. «La nostra vuole essere una operazione di bellezza», ha commentato il sindaco di Ustica Salvatore Militello. Nella nota ufficiale del Comune si legge: «Il tentativo maldestro di accusare questa amministrazione di essere misogina e poco rispettosa del sesso femminile si è infranto sul muro della logica e del buon senso. La scelta di nobilitare l’isola ecologica con l’immagine fotografica emblema di una antropizzazione ecosostenibile e di una scelta di isola ecocompatibile, è stato rigettato dal giudice la quale, accogliendo in toto le ragioni dell’amministrazione e respingendo come immotivate quelle addotte dalla associazione Arcidonna onlus, ha sentenziato che …. nel caso specifico non può parlarsi di utilizzo distorto dell’immagine del corpo femminile, connotato da gratuita volgarità». Tutto ciò ha un costo che in questo caso è di 5 mila e 600 euro pari all’onorario dell’avvocato che il Comune ha dovuto incaricare per difendersi in tribunale ed, inutile a dirsi, a carico della comunità sottraendoli a servizi che potevano essere resi ai cittadini». Arcidonna rimane, invece, della propria idea. «È il contesto e l’uso del corpo delle donne in una isola ecologica, che diventa simbolo del patriarcato che non tende a indietreggiare quello che non va bene - afferma il pressing e nazionale di Arcidonna Valeria Aiovalasit -. L’utilizzo del corpo di una donna in quel luogo è grave e la nostra contestazione non è stata isolata, anche diversi studenti hanno contestato la scelta. La nostra non vuole essere uno scontro con l’amministrazione comunale e lo dimostra il nostro approccio. Ho incontrato il sindaco e ho chiesto di rimuovere l’immagine di cui non abbiamo mai contestato la buona fattura, ma lo spazio dove è stata collocata. Un luogo dove si trattano i rifiuti. Di fronte al suo diniego di rimuovere l’immagine abbiamo presentato una diffida e atteso trenta giorni e presentato un ricorso. È chiaro che rispettiamo quanto ha deciso la giudice, che ci ha dato torto, ma continuiamo a sostenere la nostra idea. Quella immagine in quel luogo è impropria. Arcidonna di queste battaglie ne ha fatte tante e non ci siamo tirate indietro. È un fatto di sensibilità. Continua a stupirci l’approccio dell’amministrazione e non vuole essere una polemica. L’idea di Arcidonna è quella di contrastare la cultura patriarcale. Lo scontro è culturale». La polemica era scattata nel febbraio del 2024 e sulla vicenda oltre ad Arcidonna era intervenuta pure la Cgil che ha contestato la scelta dell’amministrazione di usare una immagine impropria di una donna sull’isola ecologica.