«Addio al progetto del nuovo Ospedale Civico di Palermo. Il governo Meloni taglia i 140 milioni dal fondo complementare alla Sicilia e la giunta Schifani dà il il via libera allo stop dell’ammodernamento di una delle maggiori strutture sanitarie del Mezzogiorno per coprire i progetti finanziati col Pnrr e il fondo complementare». La denuncia arriva dallo Spi Cgil Sicilia, che evidenzia «quanto messo nero su bianco in una delibera di giunta dello scorso 26 luglio». La proposta, spiega la Scil, è dell’assessore regionale alla Salute, Giovanna Volo. La decisione è di dare il via libera all’utilizzo della somma di 364 milioni di euro, originariamente programmata per la realizzazione del nuovo Ospedale Civico di Palermo, per un altro obiettivo: garantire la totale copertura finanziaria (più di 213 milioni) per l’integrazione dei quadri economici degli interventi infrastrutturali Pnrr e per il finanziamento dei progetti ricompresi nel programma «Ospedale sicuro e sostenibile» previsto dal Piano nazionale complementare.
«Già nel mese di marzo 2024 - osserva la segretaria regionale del sindacato, Maria Concetta Balistreri - denunciammo che la revisione del Pnrr e i provvedimenti legislativi conseguenti avrebbero avuto un costo notevole per gli investimenti nella sanità siciliana. Venivano tagliati tutti gli investimenti che erano stati posti a carico del Pnc. Parlavamo di circa 140 milioni di euro per la messa in sicurezza (soprattutto sismica) degli ospedali siciliani. Esprimemmo la grande preoccupazione che con le risorse disponibili non avremmo realizzato per intero le infrastrutture per la sanità territoriale (ospedali di comunità, Cot, case di comunità)».
Il governo, prosegue Balistreri, «per bocca del ministro Fitto, provava a rassicurare tutti affermando che gli interventi sarebbero stati realizzati utilizzando le risorse di cui all’articolo 20 della legge 67/87 a disposizione delle Regioni ancora non spese. ll problema per la Sicilia è proprio questo: tutte le risorse relative alla nostra Regione a marzo 2024 risultavano impegnate».
Nel lanciare l’allarme lo scorso marzo, il sindacato ricorda di avere richiesto con quali risorse si sarebbero realizzati gli interventi. «Nessuno ci rispose (non è una novità) e nessuno ci disse che avevamo torto o che avevamo sbagliato i calcoli. La risposta - prosegue Balistreri - l’abbiamo avuta adesso». ovvero che le risorse residue non erano sufficienti a coprire il taglio che il governo nazionale ha operato. La conseguenza è che «non si realizzerà più il nuovo Ospedale Civico di Palermo. L’importo originariamente previsto di 364 milioni di euro viene interamente riprogrammato per coprire il taglio a valere sul Pnc e per il completamento delle infrastrutture per la sanità territoriale. Un bellissimo regalo alla comunità palermitana e al suo sindaco».
Protesta anche Valentina Chinnici, deputato del Partito democratico all’Assemblea Regionale Siciliana, secondo la quale «è scandalosa la decisione del governo Meloni, avallata dal governo Schifani, di definanziare il progetto di ammodernamento dell’Ospedale Civico di Palermo, mentre proprio oggi l’esecutivo regionale firma un accordo di 518 milioni di euro con la sanità privata». Si tratta, aggiunge Chinnici, di «Una scelta inaccettabile, visto che il Civico di Palermo è una delle principali strutture sanitarie del Mezzogiorno con un grande bisogno di essere riqualificata». Ancora una volta, conclude, «la Sicilia subisce uno scippo di risorse con la complicità di un governo che evidentemente non fa gli interessi dei siciliani e anzi li danneggia gravemente proprio nell’ambito essenziale della salute e della sanità pubblica».
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