Di Matteo alla manifestazione in via D'Amelio: «L’Italia è sempre più un paese al contrario»
«In questo paese è stato consentito a persone come Berlusconi di governare a lungo. Dopo la sua morte è stato rappresentato come un padre della patria, al quale intitolare aeroporti e dedicare giornate di lutto nazionale»: lo ha detto il magistrato Nino Di Matteo, parlando dal palco allestito dalle Agende Rosse in via D’Amelio, a Palermo, in occasione del 32esimo anniversario della strage costata la vita al giudice Paolo Borsellino e a cinque agenti della scorta. «Perfino la magistratura, alla quale Falcone e Borsellino dedicarono la loro breve vita, continua in parte ad essere pervasa da logiche di potere e di ambizione personale - ha proseguito Di Matteo - che finiscono per mortificare i magistrati che a quelle logiche non vogliono adeguarsi. L’Italia è sempre più un paese al contrario». Ciò che colpisce, ha detto ancora, «è la siderale distanza tra le riforme in cui si discute in Parlamento e i problemi che affliggono la giustizia, che sono legati alla lentezza dei processi. La Cartabia e la riforma Nordio, vanno tutte nella stessa direzione. Sono riforme che creano sempre più un sistema giustizia caratterizzato da una finalità: la protezione dei potenti, contro ogni forma di controllo sociale e politico attraverso l’informazione».