Approvato il nuovo contratto di servizio di Amg Energia. Il valore è di otto milioni di euro, al netto di Iva, per nove anni (e non per sei com’era previsto inizialmente). L’atto ha avuto il voto della maggioranza che sostiene la giunta Lagalla (venti a favore, due astenuti, nessuno contrario). Le opposizioni non hanno partecipato al voto. Il contratto, a parità di budget rispetto al passato, prevede servizi in più da erogare alla città. La proposta era stata illustrata, nella sala Martorana, dall’assessore ai Lavori Pubblici (con delega all’Amg) Salvatore Orlando, in aula oggi insieme agli assessori Alessandro Anello e Brigida Alaimo. Alla Amg Energia è affidata la manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti di illuminazione pubblica e degli impianti tecnologici degli immobili di proprietà del Comune. Una delle novità è stata inserita nell’articolo 26 che prevede la possibilità di aprire al partnerariato pubblico-privato. In questo caso però si prevede che, nello statuto o nei patti parasociali, sia assicurata una governance affidata ad un consiglio di amministrazione (e non ad un amministratore unico) e che il sindaco abbia la possibilità di nominare almeno un terzo di suoi componenti. L’azienda dovrà predisporre una carta dei servizi anche per valutare annualmente la soddisfazione dei clienti. Sull’impianto del contratto di servizio si erano espressi in maniera critica, i sindacati Filctem, Femca, Uiltec. «L’approvazione del nuovo contratto di servizio di Amg, da parte del Consiglio comunale di Palermo, consentirà di rilanciare la società partecipata e di migliorare i servizi alla città, illuminazione pubblica in primis». Lo dicono i consiglieri comunali di Lavoriamo per Palermo Dario Chinnici, Ninni Abbate, Leonardo Canto, Fabrizio Ferrandelli e Giuseppe Mancuso. «Si tratta di un importante risultato che consentirà, anche attraverso il partenariato pubblico-privato, di garantire i livelli occupazionali e di realizzare i necessari investimenti per le manutenzioni, preservando un patrimonio della città. - aggiungono -. In particolare avere ampliato da 6 a 9 anni la durata del contratto di servizio consentirà all’azienda di realizzare una programmazione con un orizzonte temporale più ampio, superando anche le criticità finanziarie sollevate al termine dello scorso anno dall’ azienda nel rispetto degli attuali vincoli previsti dal piano di riequilibrio pluriennale, così da raggiungere gli obiettivi aziendali previsti».