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Comune di Palermo, passano a tempo pieno 350 dipendenti

Completata la stabilizzazione. Erano stati assunti con contratti appartenenti all’area degli Istruttori

Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla

Al Comune di Palermo passano a tempo pieno (36 ore settimanali) i 350 dipendenti con contratti appartenenti all’area degli Istruttori (ex cat. C) che sono stati assunti con contratti a tempo parziale e indeterminato.

«Con la stabilizzazione a tempo pieno e indeterminato di 350 unità, ex categoria C, l’amministrazione comunale si appresta a rispettare e a completare un’ulteriore tappa del piano di fabbisogno del personale. In questo modo, riusciamo anche a potenziare settori nevralgici del Comune, come ad esempio il Corpo della polizia municipale e quello degli istruttori contabili. Un altro passo in avanti, dopo che alla fine dello scorso anno sono stati stabilizzati i dipendenti ex categoria D», affermano il sindaco Roberto Lagalla e l’assessore al Personale Dario Falzone. Passano a tempo pieno, tra gli altri, 171 agenti di polizia municipale, 83 istruttori contabili e 27 assistenti dei servizi turistici e culturali. L’aumento delle ore era previsto nel Piano triennale del fabbisogno del personale aggiornato lo scorso marzo.

«Bene con il passaggio a 36 ore dal 1° luglio per 350 dipendenti part time ex categoria C, così come già previsto nel piano programmato dall’amministrazione comunale.  Ma chiediamo all’amministrazione uno sforzo in più: recuperare tutte le risorse residue, del programma di spesa per il turn over del personale 2023- 2024, per portare contestualmente a 36 ore settimanali tutti i lavoratori ancora a 30 ore in categoria ex B e ex A, anziché utilizzare i residui per altri scopi.  La Fp Cgil, che sta seguendo da vicino questa vertenza, sosterrà i lavoratori fino a quando l’ultimo lavoratore non sarà stabilizzato con un contratto trasformato a 36 ore, per chiudere per sempre questo capitolo vergognoso del precariato al Comune di Palermo». Lo dichiarano il segretario generale Fp Cgil Palermo Giovanni Cammuca e Saverio Cipriano, responsabile enti locali per la Fp Cgil Palermo.

 La Fp Cgil Palermo è stata impegnato in una battaglia che ha visto in questi mesi scioperi, sit-in e assemblee davanti ai palazzi della politica, per portare a 36 ore tutti i 1.800 lavoratori (ex B ed ex A) ancora a tempo parziale che attualmente svolgono 30 ore.

«Ovviamente – aggiungono Cammuca e Cipriano - ribadiamo l’altra nostra richiesta di utilizzare tutto lo 0,55 per cento del monte salari 2018 affinché entro il primo settembre si riqualifichino tutti gli educatori e gli insegnanti e per la riqualificazione e per i passaggi di carriera delle varie figure dell’amministrazione.  Anche in questo caso non cesseremo la nostra battaglia fino a che l’ultimo lavoratore non sarà riqualificato. Inoltre chiediamo un piano triennale delle assunzioni a regime, come un’amministrazione normale, che destini al personale interno il 50 per cento dei posti».

«L'aumento a 36 ore settimanali per 350 lavoratori part time del comune di Palermo, deciso dall'amministrazione guidata dal sindaco Roberto Lagalla, è il risultato di un lungo percorso che ha visto il Csa-Cisal parte attiva e propositiva. Un'operazione che consentirà di dare il giusto riconoscimento a lavoratrici e lavoratori e rinforzare il personale comunale in uffici nevralgici, garantendo servizi migliori alla città. Ora toccherà a circa 1.700 lavoratori di categoria A e B, definendo così il processo del completamento orario per tutti i part time; un passaggio che seguiremo con attenzione per il ruolo imprescindibile di questo personale». Lo dicono Giuseppe Badagliacca e Nicola Scaglione del Csa-Cisal.

«Altrettanto necessario è procedere, senza indugio, allo sblocco delle progressioni di carriera ferme da oltre vent'anni - continuano Badagliacca e Scaglione - utilizzando tutte le risorse dello 0,55% entro il 2025. Un riconoscimento doveroso per tutte le lavoratrici e i lavoratori che spesso svolgono mansioni superiori, in condizioni difficili, con stipendi fra i più bassi della Pubblica Amministrazione e che da troppi anni si vedono negare il giusto riconoscimento di carriera».

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