Questo sito contribuisce all’audience di Quotidiano Nazionale

Gli equilibri in Sicilia dopo le Europee: le ricadute sul governo Schifani e sul rimpasto

Forza Italia vince la sfida interna al centrodestra siciliano con Fratelli d’Italia: ai meloniani non è riuscito il salto in avanti per conquistare la leadership. Pd, grillini, Alleanza Verdi Sinistra e Libertà si sono attestati sul 42%, ma è tutta da verificare la capacità di aggregarsi in una sola coalizione

Forza Italia vince la sfida interna al centrodestra siciliano con Fratelli d’Italia. E si lancia in vista delle Regionali del 2027 come polo dei moderati, visto che intorno ai berlusconiani guidati da Renato Schifani si muove una galassia centrista ex democristiana che fa capo a Raffaele Lombardo, Totò Cuffaro e Saverio Romano.
Ai meloniani non è riuscito il salto in avanti per conquistare la leadership della coalizione. Era l’obiettivo dichiarato della vigilia e avrebbe spinto Fratelli d’Italia a chiedere la candidatura a Palazzo d’Orleans fra tre anni. La vittoria di Forza Italia conferma e riconsegna quindi la leadership a Schifani, che a sua volta deve però condividere il successo con gli alleati centristi.
Un dato che peserà, e tanto, fra qualche settimana quando si aprirà la partita del rimpasto in giunta.
Numeri alla mano Forza Italia smentisce tutti i sondaggi della vigilia e conquista in Sicilia il 23,7%, più del doppio di quanto incassato a livello nazionale e quasi dieci punti in più rispetto alle Regionali del 2022 (quando si fermò a 14,7%).
Da qui si può leggere il peso di Cuffaro, Lombardo e Romano.
Fratelli d’Italia si ferma poco sotto, al 20,1%. Crescendo di 5 punti rispetto alle Regionali del 2022 ma attestandosi in Sicilia otto punti sotto il risultato nazionale.
Tiene la Lega. I sondaggi la davano sotto il 5%, invece ha conquistato il 7,4%. È una dote importante in vista del rimpasto alla Regione, per rintuzzare gli attacchi dei centristi che puntano ad avere più spazio o assessorati di maggiore peso.
La somma dei tre partiti del centrodestra porta la maggioranza che governa la Regione oltre il 50%.
Fallito quindi il piano del Pd che puntava, per bocca del segretario Anthony Barbagallo, a dimostrare che la somma dei risultati delle liste di centrosinistra avrebbe superato quello dei partiti di centrodestra.
Pd, grillini, Alleanza Verdi Sinistra e Libertà si sono invece attestati sul 42%. Ma è tutta da verificare la capacità di aggregare in una sola coalizione tutte queste anime.
E infatti alle Amministrative il tentativo di mettere insieme il cosiddetto campo di largo del centrosinistra è fallito portando alla probabile sconfitta di Caltanissetta.
Nel dettaglio, alle Europee in Sicilia, il Pd ha raggiunto il 14,4% crescendo di due punti rispetto alle Regionali del 2022) ma restando dieci punti sotto il dato nazionale.
È un segnale preciso sulla guida del partito. Ma è anche un campanello d’allarme per la leadership del centrosinistra.
In Sicilia i grillini sono la prima forza della coalizione con il 16,1%. Un risultato che li mette molto sopra la media (catastrofica) nazionale e li tiene in linea con quanto incassato due anni fa alle Regionali. Ma anche così i grillini non possono essere soddisfatti del risultato: la presenza massiccia di Giuseppe Conte qui in campagna elettorale aveva lasciato sperare in molto di più.
La spallata al centrodestra non c’è. E lo dimostra anche il crollo di Cateno De Luca. Se visto singolarmente il 7,5% incassato nell’Isola dalla lista Libertà è un risultato di tutto rispetto.
Ma la lista del vulcanico sindaco di Taormina era uscita dalle Regionali del 2022 con il doppio dei voti. In poco tempo il consenso, come il voto di protesta, si è quindi perso per strada.
Catastrofico anche il risultato dei renziani (2%) e di Calenda (1,4%). Con questi numeri l’appeal sulle due principali coalizioni in vista dei prossimi appuntamenti elettorali si è ridotto, e di molto.

Persone:

Caricamento commenti

Commenta la notizia