L’emergenza abitativa cresce a Palermo ma gli alloggi già occupati abusivamente da famiglie che hanno portato letti, cucine e armadi in edifici confiscati alla mafia e lasciati «liberi» negli anni dalle varie amministrazioni o mai assegnati al Comune devono essere sgomberati. La tanto attesa casa «regolare» sta intanto arrivando solo per 15 nuclei (il via alla locazione dopo i controlli antimafia sui componenti del nucleo dalla Prefettura). Gli altri circa 53 hanno hanno sul collo la spada di Damocle della cacciata senza ulteriore destinazione alternativa. «Non hanno fatto richiesta di sanatoria - spiega l’assessore Fabrizio Ferrandelli, fresco di nuova delibera chiarificatrice sugli alloggi tolti alla criminalità organizzata - . Stiamo preparando già le notifiche per lo sgombero che sarà inevitabile. Al Comune sono giunte in realtà in totale 132 istanze di sanatoria per occupazioni abusive di beni confiscati, ma la metà non appartengono al Comune». L’agenzia nazionale ha dato all’Ente negli anni circa 600 immobili e molte sono diventate abitazioni per i nuclei inseriti nella lunga lista dei senza casa: ce ne sono circa 2500 e negli ultimi cinque anni il trend dell’assegnazione era di circa 25 alloggi all’anno. Un servizio completo di Connie Transirico sull'edizione di Palermo del Giornale di Sicilia in edicola oggi