Il ministro Valditara dice di no a Maria Falcone: «La data del concorso per i presidi non si può spostare»
Maria Falcone (nella foto) ricorda a «qualche cieco burocrate del ministero» che la data del 23 maggio «è sacra per la memoria civile dell’Italia». La sorella del magistrato ucciso 32 anni fa, insieme alla moglie Francesca Morvillo e a tre agenti della polizia di Stato, non perdona la scelta del ministero dell’Istruzione di fissare per giovedì prossimo, in coincidenza con le celebrazioni della strage di Capaci, le prove selettive per il concorso di preside. E le suonano oltraggiose le spiegazioni del Ministero , che in una nota diramata in mattinata sottolinea l’esiguità dei partecipanti al concorso in Sicilia, «soltanto 2.470 docenti su un totale di 24.944», in un orario compreso fra le ore 14.30 e le 15.45 «consentendo così anche ai partecipanti e al personale addetto alla vigilanza di aderire alle manifestazioni della mattinata o della serata». Per la presidente della Fondazione Falcone «è una imperdonabile leggerezza: tutti devono avere la libertà di seguire in quel giorno il proprio cuore e le proprie emozioni». Nel ringraziare coloro che hanno reagito davanti a questo «atto di distrazione, prima tra tutti la presidente della Commissione parlamentare antimafia Chiara Colosimo», si augura che il ministero «torni immediatamente sui suoi passi», annullando il «divario culturale» creato dallo stesso ministero con le scuole e la società civile. Da giorni la questione è al centro di polemiche, sollevate anche da Giusto Catania preside dell’istituto Giuliana Saladino del quartiere Cep a Palermo, secondo cui è «una decisione da contestare», e rilanciate anche dalla Cgil palermitana che ha sottolineato che «un tempo il ministero organizzava le navi della legalità. Sembra che non ci sia più la stessa attenzione, che si stia perdendo la voglia». In serata interviene il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara che chiarisce: «Grande impegno del ministero per onorare Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e la scorta» ma «è stata considerata impraticabile ogni ipotesi di spostamento della prova concorsuale nazionale per i dirigenti scolastici». Il ministro ribadisce «l’impegno per onorare i morti di Capaci, esempio per le generazioni presenti e future» ed esprime nel contempo «profondo rammarico» per le polemiche. Roma, quindi, si dice certa che il concorso non interferisce con le celebrazioni, e il ministero chiarisce che la scelta della data «risponde a precise esigenze tecniche e organizzative: si sono dovute evitare le giornate di maggio maggiormente impegnate dalle scuole per lo svolgimento delle prove Invalsi». E assicura che in tutto il Paese è previsto il coinvolgimento delle scuole: «Anche grazie alla forte attivazione della direzione scolastica regionale siciliana si prevede la presenza di circa 5.000 fra studenti e docenti alle iniziative in programma. Le scuole, insieme alla Rete per la cultura antimafia, saranno infatti presenti anche al Palazzo di giustizia di Palermo». Alle celebrazioni ufficiali previste per il 23 maggio si aggiunge il «corteo popolare» voluto da associazioni, comitati studenteschi, sindacati e altre realtà sociali, dopo che lo scorso anno - ricordano gli organizzatori - un cordone di polizia ha impedito a studenti, lavoratori e sindacalisti di raggiungere l’Albero Falcone. Il corteo partirà alle 15 dalla facoltà di Giurisprudenza.