Il Primo Maggio a Portella della Ginestra, Conte firma il referendum della Cgil contro il Jobs Act
Il leader del M5s Giuseppe Conte ha firmato i referendum della Cgil contro il Jobs Act, così come aveva annunciato questa mattina appena giunto a Piana degli Albanesi per partecipare al corteo del primo maggio a Portella della Ginestra. L’ex presidente del Consiglio ha firmato in una postazione che era stata allestita dal sindacato proprio in occasione della manifestazione. Conte è a Piana per la commemorazione delle vittime della strage di Portella della Ginestra. Quando è arrivato, gli è stato chiesto proprio del referendum e della sua possibile firma. «Lo farò oggi - ha spiegato - qualora ci sia un banchetto per la raccolta delle firme. Oggi è la festa del primo maggio ma non dei lavoratori sotto pagati, dei lavoratori poveri, dei lavoratori precari. Dignità del lavoro significa avere un lavoro che dà soddisfazione, un lavoro che consenta anche di poter curare gli interessi personali, la vita familiare e affettiva, e consenta la giusta retribuzione. Un lavoro che non sia "nero". E deve essere la festa anche di chi non ha in questo momento un lavoro e vorrebbe averlo». Conte si trova in Sicilia assieme alla segretaria del Pd Elly Schlein per la manifestazione promossa dalla Cgil a Portella della Ginestra, il pianoro teatro della strage di contadini e braccianti avvenuta il primo maggio 1947. Schlein e Conte sono giunti in leggero ritardo rispetto al previsto all’aeroporto di Palermo, dopo avere viaggiato sullo stesso volo proveniente da Roma. Davanti alla Casa del popolo, a Piana degli Albanesi, dove è partito il corteo diretto a Portella della Ginestra, Conte è stato accolto da una studentessa di Giurisprudenza del Partito Democratico, Chiara, che ha invitato l’ex presidente del Consiglio a costituire una «alleanza per sconfiggere la destra». Conte ha risposto che è sua intenzione portare avanti il progetto. «Ti ringrazio e ti garantisco che stiamo lavorando, io con la mia comunità politica, per garantire un progetto serio, forte, credibile, coeso e coerente per garantire una vera alternativa nel paese a queste forze di centrodestra», ha risposto Conte all’appello di Chiara, la quale ha citato anche la frase del magistrato Rosario Livatino sulla necessità di avere testimoni «non credenti ma credibili». «Dobbiamo lavorare per restituire credibilità alla politica - ha chiosato Conte - per far tornare la gente a votare. C'è tantissimo astensionismo. Sono persone che non hanno più fiducia nelle istituzioni, nella politica». «È una giornata di lotta - ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein - contro il lavoro povero, contro il lavoro precario e anche per la sicurezza sul lavoro perché non è possibile in Italia continuare a morire di lavoro. Siamo per questo a Portella della Ginestra, in memoria di una strage di contadine e di contadini che lottavano per il lavoro e per il pane». E ancora: «Oggi è una giornata di lotta - ha ribadito Schlein - al fianco di lavoratrici e lavoratori che vogliono migliorare le loro condizioni materiali che sono peggiorate in quest’anno a causa delle scelte fatte dal governo Meloni che esattamente un anno fa sceglieva di aumentare la precarietà in Italia. In barba a tantissime persone, giovani e donne, che hanno contratti di un mese, non sanno ce ce l’avranno il giorno dopo e quindi non possono costruirsi un futuro o una famiglia se lo vogliono fare». «Siamo qui anche a rilanciare la battaglia sul salario minimo - ha sottolineato la segretaria del Pd - che Giorgia Meloni continua a ostacolare. raccogliendo anche le firme dei cittadini. Ieri abbiamo depositato una legge di iniziativa popolare insieme al Movimento 5 stelle e Alleanza Verdi Sinistra perchè dopo che hanno affossato la nostra proposta in Parlamento vogliamo riportarla con la forza di migliaia di firme dei cittadini». A Portella c'è anche Leoluca Orlando, ex sindaco di Palermo e candidato alle Europee con Avs: «Primo maggio a Portella della Ginestra - scrive su X -. Per denunciare una strage eversiva rimasta impunita e la quotidiana strage delle vittime sul lavoro. Sasso Barbato è un monumento nazionale per lavoro, verità, giustizia, diritti fondamentali mortificati da una destra costituzionalmente eversiva».