Palermo, al corteo del 25 Aprile i giovani cantano Bella Ciao: «La Resistenza ci ha liberato, basta con le guerre»
«Ieri partigiani, oggi antifascisti». «Il fascismo non è un opinione è un crimine». Sono tantissimi gli striscioni che hanno invaso la via Libertà e la via Ruggero Settimo a Palermo per il corteo del 25 aprile, festa della Liberazione. Dopo la commemorazione istituzionale, via al corteo guidato dall’Anpi, Associazione nazionale partigiani d’Italia: centinaia i partecipanti che all’urlo «ora e sempre resistenza» hanno sfilato per le vie della città fino a raggiungere piazza Verdi, intonando prima le note della canzone simbolo della resistenza e della libertà, Bella Ciao. Bandiere italiane, palestinesi e striscioni hanno colorato la manifestazione, che chiede il cessate il fuoco e la piena attuazione della Carta costituzionale «nata dalla resistenza antifascista - ha ricordato Elvira Rosa - purtroppo non ancora applicata fino in fondo. Invochiamo la pace: la resistenza armata ci ha liberato, ma ci ha liberato perché non ci fossero più guerre». Lungo il corteo incontriamo Sergio Russo, che con un amico regge uno striscione dove, in miniatura, è scolpita la carta costituzionale: «Nasce dalla resistenza ma da tutti i partiti - sottolinea - attorno al tavolo c’erano i cattolici, gli azionisti, i repubblicani, i liberali, la destra italiana sana. Questo paese fa fatica - prosegue - non abbiamo fatto i conti con il fascismo e questo male sopravvive e diventa atto antidemocratico. Ecco perché c’è qualcuno che gioca sulla divisione». «Ci sono delle forze politiche che non hanno fatto la costituzione e non la amano - attacca Armando Sorrentino, vice presidente dell’Anpi - nei prossimi mesi ci attende una battaglia dura, di altissimo livello e di grande impegno. Rischiamo di spaccare lo Stato. Penso che le prossime generazioni saranno tutte unite sotto il segno del 25 aprile». Nel video Elvira Rosa e Sergio Russo, iscritti Anpi, e il vicepresidente Anpi, Armando Sorrentino