La stretta ai pass facili per entrare nella Ztl, a Palermo, c’è stata. E sembra non sia stato necessario usare il bastone, perché i beneficiari, enti e istituzioni, hanno naturalmente inserito la marcia indietro e sono ora usciti dalla lista bianca.
L’Asp, che svettava con i suoi 444 permessi di ingresso senza pagamento, ora ha inviato richieste solo per 164. La polizia municipale ne aveva 268, adesso ne ha caricate 120. Quasi dimezzati i mezzi privati della Forestale, passati da 161 targhe a 89. E ancora Reset, con 115 auto rispetto alle passate 146, Rfi che da 258 si accontenta di fare circolare 125 mezzi, la Rap, che ne ha 697 contro le precedenti 762.
L'ipotesi è che in tanti hanno gravitato a costo zero nella Ztl senza averne realmente diritto e ci sarebbe stata una presa di coscienza, per evitare altri imbarazzi, quando l’Amat ed il Comune, con il sindaco Roberto Lagalla in testa, si sono trovati con la patata bollente dei diecimila permessi gratuiti di circolare nella zona che dovrebbe essere, per genesi e ordinanze, preservata dai gas di scarico.
L'Amat, dopo lo scandalo della lista bianca, ha cercato di ridimensionare il danno, restringendo il privilegio e sfoltendo l’elenco. senza eccessi e forzature, però. Il pugno duro annunciato da Lagalla non è stato necessario, pare. Soprattutto con le forze dell’ordine, la questione è più delicata. Per questo, le targhe delle auto in borghese di polizia e carabinieri stanno seguendo un altro percorso. La discussione (su chi deve restare ancora nella lista bianca e chi può invece uscirne) è approdata al Comitato per l’ordine e la sicurezza in prefettura. Nella lista c'è anche il personale che lavora al Palazzo di giustizia, così come i mezzi del soccorso sanitario e gli accrediti delle stesse società partecipate, assessorati, Comuni della Sicilia orientale, le Ferrovie, l’Agenzia delle entrate, associazioni di volontariato, ambasciate e consoli onorari. E la Diocesi con 109 permessi, in larga parte destinati, dopo gli accertamenti richiesti dal Comune, a seminaristi e dipendenti. Le verifiche vanno avanti, mentre da domani è bloccato il sistema degli auto accrediti finora in vigore e che ha scatenato il caos.
La Ztl, che copre fondamentalmente gran parte del centro storico, è diventata in poco tempo più che altro una zona franca, dove oltre 10.500 targhe pascolano indisturbate, con molti dubbi sulla loro completa legittimità. Il sindaco ha avuto incontri con i vertici locali delle forze dell'ordine: polizia, carabinieri, vigili del fuoco. Intende mettere a punto una soluzione che possa soddisfare tutti e non riproporre più i problemi che hanno trasformato l’elenco in un «caso». A patto che si rispettino alcuni paletti: stop a iscrizioni illimitate e via libera a un numero chiuso concordato.
L’Amat sta preparando un regolamento che dovrà poi passare dal Consiglio e quello varrà d’ora in poi per normare i pass. Intanto, la Ztl appare tra le voci negative del bilancio provvisorio del 2023. I pass rilasciati sono stati 2 milioni, circa 4 in meno di quello del 2022 che erano 3 milioni e 113 mila. E proprio sulla gestione della Ztl è piovuta ora pure la spada dell’Agenzia delle Entrate, che ha chiesto all’azienda 3 milioni per evasione di Iva dal 2028 al 2022. La verifica è ancora in corso, ma è un ulteriore e imprevisto macigno sui conti dell’Amat che ora passeranno al vaglio dell’assemblea dei soci. Poi il piano industriale. Ma per quello c’è ancora tempo.
Scopri di più nell’edizione digitale
Per leggere tutto acquista il quotidiano o scarica la versione digitale.
Caricamento commenti
Commenta la notizia