Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

La Regione potrà assumere i figli delle vittime di femminicidio e le donne sopravvissute: salva la norma

Renato Schifani

È salva la norma che permetterà di assumere alla Regione i figli delle vittime di femminicidio e le stesse donne sopravvissute. Il presidente Schifani ha firmato col governo nazionale un accordo che eviterà l'imminente impugnativa a patto di modificare il testo originale. L’accordo prevede degli escamotage giuridici per aggirare i problemi di costituzionalità che Roma aveva già segnalato con una lunga nota la scorsa settimana. La norma che riguarda i femminicidi era quella che più aveva fatto discutere: presentata come emendamento alla Finanziaria da un deputato di una lista civica, Ismaele La Vardera, era stata messa nel mirino perché violava la competenza statale in materia di assunzioni nella pubblica amministrazione. Il principio era quello di equiparare le assunzioni alla Regione dei figli delle vittime di femminicidio o delle stesse donne sopravvissute a quelle dei parenti delle vittime di mafia (già previste nell’ordinamento). Ma introdurre questo principio non era sufficiente. E dunque la soluzione concordata da Schifani prevede di far rientrare questa norma nel contesto di una manovra nazionale. Anche a Roma infatti si sta studiando una misura a favore di chi è rimasto vittima di femminicidio, visto che sono tanti i figli orfani e non in grado di superare le difficoltà della vita quotidiana. Col nuovo testo, Schifani avrà la possibilità di assumere alla Regione le vittime sopravvissute o i loro figli ma solo fino al 2025. A quel punto la norma siciliana verrà automaticamente sostituita da quella nazionale che si prevede sarà già stata approvata.

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