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Palermo, il parco di Villa Trabia intitolato a Ninni Cassarà: scoperta la targa

Aperto il varco di via Almeyda che era chiuso da sempre. L'area porterà adesso il nome del poliziotto ucciso dalla mafia. Il sindaco Lagalla: «Siamo venuti incontro al un giusto rilievo che merita la famiglia, coniugando memoria e futuro»

«Non poteva essere scelto miglior posto, accanto a Giovanni Falcone e Francesca Morvillo, mia grande amica, e a pochi passi dall’Alberico Gentili, istituto che Ninni ha frequentato». Nella giornata della Memoria di tutte le vittime di mafia, Laura Iacovoni scopre insieme al sindaco di Palermo Roberto Lagalla la targa intestata al commissario Ninni Cassarà, suo marito e martire di cosa nostra che lo uccise il 6 agosto 1985 a colpi di kalashnikov. Al poliziotto è intestato il parco di Villa Trabia, l’area dove bambini e adulti giocano e si allenano e costeggia la via Giuseppe Damiani Almeyda.

L’intitolazione arriva a oltre 10 anni dal sequestro dell’area verde tra via Basile, corso Pisani e via Altofonte, quando a seguito di forti piogge emersero dal terreno diverse lastre di eternit. La punta di un iceberg che aveva poi portato alla scoperta di una enorme discarica di rifiuti. E proprio questa mattina, l’assessore al Verde Pietro Alongi, si è espresso sullo stato dell’arte del parco, spiegando che «proprio due settimane fa si è costituito un tavolo con la Regione e il dipartimento Acqua e rifiuti per uno studio del sottosuolo, nel giro di due settimane ci diranno quanti carotaggi verrano fatti e come. Quell’area - continua - è divisa in due parti: una da dodici ettari, di colore giallo e dunque meno grave, e un’altra di colore rosso. Se lavoriamo alacremente entro un anno e mezzo potremo aprire gli ettari meno inquinati».

A questo punto servirà trovare un nuovo nome ma «non credo sia questo il problema - prosegue Alongi - dobbiamo concentrarci sulla riapertura e oggi diamo ad un nome importante come quello di Ninni Cassarà un luogo più adatto, scelto insieme alla famiglia». Pace fatta, dunque, con i familiari rispetto ai quali il Comune si era ritrovato suo malgrado in una posizione di imbarazzo. «È stato un incidente di percorso - dice Laura Iacovoni - non imputabile a nessuno. L’idea di trovare un altro spazio a Ninni è stata condivisa con il sindaco».

«Siamo venuti incontro ad un giusto rilievo della famiglia - afferma il primo cittadino - che aveva paura di cadere in un oblio. Questa è una villa recentemente rinnovata nell’ambito di un Pnrr portato a buon fine. Coniughiamo quindi memoria e innovazione e futuro, riaprendo un varco chiuso da sempre (via Damiani Almeyda, ndr) e riqualificando il cancello storico dove ci troviamo oggi, cioè in via Marchese Ugo, e quello di via Salinas». Gli ottantamila metri quadrati della villa sono già manutenzionati dalle maestranze del verde della città, «ma stiamo parlando con alcune associazioni - spiega ancora Alongi - che ci hanno dato la loro disponibilità, a contribuire e integrare la manutenzione a titolo gratuito». E prosegue sul Giardino Inglese: «Da qui a due settimane aprirà il pezzo prospiciente alla via Libertà». Alla cerimonia in via Marchese Ugo hanno partecipato le più alte cariche civili e militari della città tra cui il prefetto Massimo Mariani, il questore Vito Calvino, il comandante della polizia municipale Angelo Colucciello, il vice sindaco Giampiero Cannella, l’assessore Maurizio Carta, l’ex assessore al Verde Andrea Mineo.

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