Il Comune di Palermo rischia di perdere 6 milioni e 747 mila euro destinati a nuovi Centri comunali di raccolta (Ccr). Si tratta di quelle aree che permettono di raccogliere in maniera differenziata i rifiuti urbani (in città ne sono operativi sette). Il finanziamento arriva da una convenzione con lo Stato e «viene gestito nelle stesse forme del Pnrr», ha spiegato in Consiglio comunale l’architetto Giuseppina Liuzzo, responsabile unico del procedimento. Ciò significa che il progetto va realizzato e collaudato entro il primo trimestre del 2026. Il Consiglio è chiamato ad esprimersi sulle localizzazioni e sulle varianti previste dalla delibera. I lavori dovranno andare in gara entro settembre di quest’anno. Ma la Regione ha tre mesi per dare il suo parere preventivo. A fare i conti mancano pochi giorni per salvare il finanziamento. L’assessore Pietro Alongi, oggi a Sala Martorana, si è impegnato a presentare domani i progetti alle commissioni consiliari terza e quarta «per raccogliere quei suggerimenti utili alla condivisione della stragrande maggioranza dei consiglieri». «Siamo in ritardo per colpe degli uffici e della politica che ci hanno già fatto perdere un milione di finanziamento», ha detto in aula Giulia Argiroffi del gruppo Oso. Antonino Randazzo del M5s ha sottolineato l’importanza «di non perdere i fondi». Per Massimiliano Giaconia di Progetto Palermo la delibera nasce monca sia perché ci sono criticità in diversi Ccr e sia perché “si è costretti a rinunziare ad uno dei sei Ccr previsti, ovvero a quello di via Felice, nei pressi di via Michelangelo, perché l’area è stata destinata ad asilo nido».