Palermo

Venerdì 22 Novembre 2024

Palermo, multe non pagate: il comandante dei vigili manda le carte alla procura

Il comandante Angelo Colucciello e la via Trinacria di Palermo

La sassaiola di due giorni fa non l’ha ancora digerita. «Questo episodio non posso farmelo passare sotto il naso, non lo posso consentire», dice con voce stentorea e ferma Angelo Colucciello, comandante della polizia municipale di Palermo. E promette di potenziare le pattuglie proprio nella città-bene o «perbene», fra le vie Trinacria e Campania, dove alcuni malviventi hanno scagliato pietre contro le attrezzature dei vigili urbani venerdì scorso.

Quattro pattuglie non bastano

«Nella zona - spiega il comandante - è chiaro che le pattuglie non dovranno essere solo quattro, ma di più. Viviamo in un contesto nel quale il personale di polizia municipale non è addestrato, parliamoci chiaramente, a rispondere con una prontezza operativa come le forze di polizia. Non è formato per evenienze del genere». Colucciello non nasconde la sua preoccupazione. «Se prima non mi dovevo preoccupare di via Trinacria e via Campania, ora capisco che lì qualcuno non ci vuole bene».

I vigili urbani nel mirino

Il comandante lo spiega con più chiarezza: «Le pietre le hanno tirate a noi in due momenti diversi, l’obiettivo eravamo noi. Non è stato un caso». I vigili urbani nel mirino. Ma perché? «Abbiamo cominciato ad essere più fermi nel rispetto delle regole. Prima non si poteva stare. Ora stiamo provando a cambiare le cose». La strada, però, è ancora lunga. Gli automobilisti continuano a infischiarsene dei divieti, le violazioni del codice della strada sono quotidiane e non ci si ferma neanche davanti a un verbale. Regna la filosofia del “tanto non pago”».

I verbali cominciano ad arrivare a casa

Questa impunità, secondo Colucciello, sarebbe frutto di un sistema che fa acqua da tutte le parti e che nasconderebbe anche illeciti penali. «Ora i verbali - dice l’ex generale dei carabinieri - cominceranno ad arrivare a casa. E mi sto attrezzando per fare in modo che vengano pagati. Sto lavorando per fare un accordo con l'Agenzia delle Entrate per avere un processo più snello e mi sto attrezzando per notificare i verbali in maniera diversa rispetto a come vengono notificati finora. Perché ho scoperto che la società che li notifica ha qualche criticità, diciamo così». Sul punto il comandante è abbottonato, ma fa sapere che «una parte delle carte le ho mandate in Procura e qualcuno l'ho denunciato. Diciamo che il sistema delle notifiche dei verbali, sinora adottato, ha evidenziato gravi pecche e tanti avevano la possibilità di non pagare». La società ha ancora un contratto che non è scaduto: «Non posso stravolgere il mondo - continua Colucciello - ma me ne sto occupando. Si vedrà quello che succederà quest’anno. Per cambiare il sistema ci vuole tempo».

L'età media troppo alta

L’aria sembra stia cambiando e l’episodio della sassaiola potrebbe essere legato proprio a queste nuove misure. Ma i problemi rimangono gli stessi: carenza di personale, età media che supera i 58 anni e preparazione non sempre adeguata. «Il personale attuale non è numericamente soddisfacente ai bisogni della città e l’età media è di 58 anni», dice il comandante. «Si può immaginare un sessantenne che fa uno scatto fulmineo per sventare una rapina?». La domanda è retorica. Al corpo della polizia municipale mancano 866 vigili urbani, in dote ne ha 832, molti dei quali part-time. «Siamo al 48 per cento della forza. È una situazione disperata. Trenta entreranno il prossimo mese con un contratto a tempo determinato per un anno e abbiamo già messo da parte i soldi per prorogare i contratti per altri due anni. Il sindaco sta tentando di ottenere dal ministero degli Interni un finanziamento per l’assunzione di un altro centinaio di uomini. Ma tutto si deve concretizzare con dei passaggi formali». Tradotto: bisognerà aspettare. Ma intanto gli insofferenti alle regole tremano. Nella foto il comandante Angelo Colucciello e la via Trinacria di Palermo

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