Palermo

Domenica 24 Novembre 2024

Il Capodanno di Palermo approda in Consiglio comunale, l'assessore Cannella: «Non è andata male»

L'assessore Cannella risponde sul Capodanno in Consiglio comunale (foto di Alessandro Fucarini)

Se il buongiorno si vede dal mattino, il concertone di San Silvestro e le polemiche che si trascina dietro non sono di auspicio per un anno che registra, sulla carta, l’evento degli eventi. Si guarda già al festino di Santa Rosalia che nel 2024 sarà il cordone ombelicale della città con il suo passato e il ponte per il futuro del turismo. Quattrocento anni dal rinvenimento delle spoglie mortali della Patrona sul Monte Pellegrino e della liberazione della città dal flagello della peste sono considerati occasione di rinascita e vanto. E se i consiglieri in aula rimarcano il mancato spostamento del carro rimasto transennato e illuminato alle spalle del palcoscenico del brindisi di mezzanotte, sul tavolo politico restano le polemiche sul Capodanno della discordia, che doveva segnare la casella di partenza nella nuova agenda 2024 dell’assessorato alla Cultura. Così però non è andata, se ieri il titolare della cattedra Giampiero Cannella e i suoi dirigenti hanno dovuto dare «spiegazioni» ai consiglieri di opposizione che avevano denunciato, attraverso diverse interrogazioni, dubbi e intoppi della serata con protagonista la popstar Elodie. «Uno, due tre, alza, il volume nella testa», tormentone del talento sfornato da Amici e ora regina delle classifiche dei dischi più venduti, resta intrappolato nei black out dei sistemi di amplificazione che fanno le bizze. Audio scadente, interruzioni, nervosismi sul palcoscenico, la diretta tv non concessa dal management dell’artista sono ritenuti segnali di cattiva organizzazione e per questo il Comune dovrebbe chiedere i danni alla società organizzatrice scelta tra le sette concorrenti al bando. Oltre 456 mila euro per coprire i costi della serata, una cifra ritenuta poco congrua vista la qualità dello spettacolo, dicono dai banchi dell’opposizione. E Cannella cerca di rispondere. Intanto, leggendo la nota di risposta della società sotto accusa sul cattivo funzionamento degli impianti. E poi snocciola dati e prescrizioni relative alla sicurezza necessaria a garantire il buon esito dello spettacolo, dentro i quali bisognava muoversi e che hanno fatto lievitare il costo del Capodanno. «Abbiamo avuto giornalmente vertici in prefettura - dice - ed il numero di persone previste per assistere al concerto è stato fissato in 9.800, anche se la piazza ha una potenziale capienza di circa 20 mila. Ma i recenti episodi di cronaca esigevano altre restrizioni». E ha ribadito che per la prima volta il periodo delle feste natalizie ha visto la programmazione diffusa di circa 85 eventi in tutti i quartieri, anche quelli della periferia. Insomma, un divertimento allargato che doveva soddisfare tutti i cittadini. Ed i turisti, che sarebbero stati numerosi, considerando i sold out di alberghi, case vacanza e ristoranti. Cultura veicolo di sviluppo, quindi. E per questo, hanno rilanciato i consiglieri di minoranza, serve sopratutto trasparenza nella gestione e nella selezione degli operatori arruolati per dare lustro alla città. Giuseppe Miceli, del M5S, è preoccupato per i prossimi eventi in calendario: «Serve un salto di qualità - dice - in un anno che dovrebbe essere immemorabile per visibilità e pregio dell’offerta». Fabio Giambrone e Giuseppe Lupo, del Pd, rimarcano che «non è solo una questione politica, ma gestionale». E per Giulia Argiroffi, di Oso, «se la performance non è stata all’altezza del contratto stipulato con la società organizzatrice dell’evento, la stessa deve risarcire il Comune. Richiesta che al momento non sembrerebbe nei piani dell’amministrazione. Anche dalla maggioranza arrivano però sottolineature: «Apprezzo che l’assessore abbia illustrato i dettagli dell’organizzazione del concerto di Capodanno, sicuramente non impeccabile - dice Sabrina Figuccia, della Lega -. Spiace, però, che non abbia prodotto alcun documento cartaceo affinché i consiglieri e i cittadini possano verificare che tutti i passaggi e tutte le decisioni siano stati regolari, soprattutto per evitare spiacevoli episodi, come la mancata diretta televisiva e in streaming dell’evento, che ha impedito alla stragrande maggioranza dei palermitani di godere di un concerto che è costato quasi mezzo milione di euro». Mentre Gianluca Inzerillo, alleato di Forza Italia, si giustifica per la richiesta di accesso agli atti presentata dopo il concerto: «Non è stato colto il vero senso - spiega - . Non ho mai messo in dubbio la capacità degli uffici, ma proprio per difenderne l’operato serviva uno strumento di legalità».

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