Come per le vittime di mafia, in Sicilia anche le donne che hanno subito violenza con deformazione o sfregio permanente del viso e gli orfani di femminicidi potranno essere assunti, per chiamata diretta e personale, dalla Regione, dai Comuni, dalle Asp e da enti e istituti vigilati. È una delle norme, in questo caso bipartisan, della legge stralcio alla finanziaria, approvata oggi dall’Assemblea regionale. Dopo 21 anni di fila di esercizio provvisorio perché i governi di qualsiasi colore non sono mai riusciti a incassare la manovra entro l’anno corrente, la Sicilia ha il suo bilancio nei termini di legge. L’ultimo a stare dentro la scadenza era stato il governo Cuffaro, era il 2003. Adesso c’è riuscito il governatore Renato Schifani (Fi), che infatti parla di «grande risultato», frutto del lavoro di mediazione svolto dal presidente dell’Assemblea regionale Gaetano Galvagno (FdI) che ha messo d’accordo maggioranza e opposizione evitando che un eventuale ricorso all’ostruzionismo di Pd, M5s e ScN facesse incanalare i lavori parlamentari nel binario dell’esercizio provvisorio. Dopo un mese e mezzo di sessione di bilancio e una maratona finale di 24 ore consecutive in aula, l’Assemblea stamattina ha approvato la legge di stabilità regionale e il bilancio della Regione, col voto contrario della minoranza che però porta all’incasso diverse norme grazie all’accordo di non belligeranza. È una manovra complessiva di oltre un miliardo di euro, a gestirla in aula sono stati gli assessori all’Economia Marco Falcone (Fi) e all’Agricoltura con delega per i rapporti col Parlamento Luca Sammartino (Lega). Finanzia le spese soltanto con fondi regionali senza fare ricorso alle risorse extra regionali, altro record: non accadeva da decenni. Alla fine il testo esitato conta appena trenta articoli, quasi un evento rispetto alle tradizionali manovre-lenzuolo, stracariche di centinaia di norme e commi. Determinante è stato il contributo degli uffici dell’Ars che hanno consigliato al legislatore di stralciare dalla finanziaria il maxi emendamento, con ben oltre 360 commi, e agganciarlo a un apposito disegno di legge, che è stato approvato un minuto dopo il via libera alla legge di stabilità. «La coalizione che sostiene il governo ha dato ancora una volta dimostrazione di compattezza e di solidità», osserva Schifani. E «in ogni caso evitare l’esercizio provvisorio - aggiunge il governatore - non era un’impuntatura mia e del mio governo, ma un’esigenza sottolineata anche dal mondo delle imprese per liberare risorse certe in tempi celeri per lo sviluppo della nostra economia. Con questa finanziaria abbiamo dato risposte agli enti locali, alle fasce sociali più deboli e varato misure per la salvaguardia del nostro territorio». Il riferimento è alle norme per la stabilizzazione di circa 3mila precari Asu, quelle per l’antincendio e la prevenzione nei boschi, per il sostegno all’occupazione (50 milioni di euro) e per i Comuni. Lungo l’elenco, invece, delle norme contenute nella legge stralcio. Quelle di spesa nel complesso movimentano 100 milioni di euro per le più svariate iniziative; 38 milioni, in particolare, è il budget assegnato ai gruppi di maggioranza (29 milioni) e minoranza (9 milioni), utilizzato per finanziare decine e decine di comuni per una spesa parcellizzata pari a 100 mila euro in media per ogni intervento: piscine, campi sportivi, strade, manutenzioni e tanto altro. Svariate le norme ordinamentali volute da alcuni parlamentari che modificano o integrano leggi in vigore, per alcune, sussurra persino qualche assessore, è alto il rischio di impugnativa da parte del Consiglio dei ministri. Per sostenere gli agrumicoltori in crisi, la Regione spenderà 7 milioni e mezzo per l’acquisto di arance, il prodotto sarà poi conferito alle industrie per la trasformazione in succhi: si stimano 15 mila tonnellate di agrumi, oltre 2 milioni di cassette.