Vale circa 100 milioni di euro, apprende l’Ansa, il maxi emendamento alla finanziaria della Regione Siciliana. Il testo contiene tantissimi commi, norme di spesa ma anche molte ordinamentali. La seduta dell'Ars è stata aggiornata a mezzogiorno. Era stata convocata alle 10, per la votazione delle ultime norme della finanziaria. Alla capigruppo dell’Ars, riunita dal presidente Gaetano Galvagno, il governo Schifani - rappresentato dagli assessori all’Economia Marco Falcone e dal vice presidente con delega ai rapporti col Parlamento Luca Sammartino - ha proposto di votare oggi in aula gli ultimi articoli della finanziaria rimasti e di inserire il maxi emendamento in un disegno di legge ad hoc da approvare subito dopo. Intanto è già polemica sull’abolizione del tetto massimo imposto agli enti nell’assegnazione di progetti per la Formazione siciliana che rischia di uscire dalla porta del maxi-emendamento per rientrare dalla finestra del collegato. Risultato, «ritardi, ritorno all’oligopolio clientelare e, in termini immediati, rimodulazione forzata dell’Avviso 7 in caso di riforma normativa. In una parola: caos”» Ad affermarlo, a poche ore dalla ripresa dei lavori parlamentari per la legge di stabilità all’Ars, è Giuseppe Messina, dirigente nazionale dell’Ugl. «Siamo profondamente preoccupati per quanto sta accadendo in Sicilia nel settore della formazione professionale - dichiara Messina - in ballo ci sono oltre cinquemila posti di lavoro, di cui tremila di personale assunto a tempo indeterminato dai quei pochi enti che rispettano il contratto collettivo nazionale di lavoro e il contratto regionale, onorando regolarmente fornitori e personale».