Raccolta rifiuti in crisi a Palermo, Lagalla: «Soluzioni definitive entro l’estate o cambio tutto»
«Un cambio di passo definitivo entro l’estate oppure sui rifiuti si metteranno in campo altre soluzioni». Roberto Lagalla prende un impegno davanti alle telecamere di Agorà, a Trm, incalzato dalle domande di quattro giornalisti, compreso un cronista del nostro giornale. Il primo cittadino ha ben presente il fatto che la raccolta dei rifiuti e lo spazzamento sono elementi di debolezza che fanno male all’immagine della sua amministrazione. Ed è per questo che vuole un piano industriale «degno di questo nome». Non ha intenzione di abbandona il management «in sella solamente da 7 mesi», ma allo stesso tempo dichiara papale papale che pur volendo mantenere in mano pubblica il servizio non è possibile «rimanere appesi mani e piedi a un’azienda se entro l’estate non si arriva a una razionalizzazione del servizio di raccolta e raddoppiare la differenziata». La soluzione? Esternalizzare qualche servizio, sicuramente. Nemmeno rispetto alla richiesta di forme di commissariamento, come extrema ratio, sembra tirarsi indietro. Del resto, un’azione già richiesta per la vinceda dell’emergenza cimiteriale e per affrontare i lavori sul ponte Corleone. Quando gli si fa notare che l’azienda di Milano e di 16 cittadine dell’hinterland utilizza 3.100 uomini per gestire la raccolta e lo smaltimento di 3,5 milioni di abitanti, mentre per i 650 mila abitanti di Palermo il personale è di 1.400 unità. Lagalla fa presente che «ci sono quattrocento impiegati in Rap che hanno limitazioni funzionali certificati dai medici. Per cui è vero che le assunzioni vanno fatte, ma un viaggio a Lourdes - ironizza il sindaco - non guasterebbe». Nemmeno sulle tante sbandierate necessità delle assunzioni Lagalla fa sconti: «Se Rap smetterà di fare contratti di secondo livello al rialzo, potrà fare anche 400 assunzioni». E si riferisce alle integrazioni salariali dei dipendenti ottenute dai sindacati. Il primo cittadino ha il cruccio della altre aziende che spesso girano a vuoto: «Vanno salvati i livelli occupazionali, ma vanno pensate forme di partenariato pubblico-privato come già avviene in altre parti d’Italia. Entro pochi mesi tutte le aziende dovranno presentare il piano industriale, se alcune non raggiungeranno la sostenibilità dovremo immaginare altre soluzioni». Su Amg, in particolare, è stato chiaro: «Rispetto a ciò che offre il mercato e alle necessità tecnologiche e di investimento forme di partenariato appaiono indispensabili». Poi gli argomenti trattati hanno riguardato i lavori più volte annunciati: «Tra la fine del 2024 e l’inizio del 2025 avremo pienamente operativi sia il passante ferroviario che il primo lotto della chiusura dell’anello ferroviario, da Giachery a Politeama - ha detto - mentre per il secondo lotto dovremo aspettare tra il 2028 e il 2029. Ed entro il 2025 raddoppieremo le due campate del ponte Corleone, sempre attraverso il commissariamento affidato ad Anas». Anche rispetto all’ordine pubblico e in generale alla vivibilità della città l’ex rettore s’è soffermato. Ha ribadito che entreranno presto in servizio una pattuglia di 30 agenti della polizia municipale e si spera di poterne contrattare col Viminale un contingente maggiore. Inoltre «serve maggiore sinergia tra le forze presenti nel comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza e dal 15 gennaio entrerà in funzione la control room che è una delle più avanzate in Italia. Avremo telecamere in tutti i quartieri della città». Nella foto di Alessandro Fucarini, una montagna di rifiuti in via Quarto dei Mille