L’Assemblea regionale siciliana ha approvato pochi minuti fa il bilancio consolidato con 35 voti favorevoli e 27 contrari. A chiedere il voto palese era stato il capogruppo del Pd Michele Catanzaro. Dopo la bocciatura ieri a Sala d’Ercole (nella foto) del documento, il dibattito d’Aula oggi ha fatto registrare un clima di confronto anche tra gli esponenti della coalizione di centrodestra, rispetto alle diverse assenze accusate ieri dai partiti che appoggiano il governo regionale. Giusi Savarino di FdI, per esempio, ha espresso il proprio disappunto per una riunione istituzionale svoltasi ieri all’Ars tra l’assessore alle Autonomie e alla Funzione pubblica Andrea Messina e alcuni amministratori locali di enti in dissesto finanziario dell’Agrigentino, in coincidenza con il voto di Sala d’Ercole. Dello stesso tenore anche l’opinione dell’altro deputato agrigentino Margherita La Rocca Ruvolo. «Il problema non è Messina» - ha detto invece dagli scranni del parlamento siciliano l’ex presidente dell’Ars Gianfranco Micciché -, e neanche Cuffaro o la Dc, ieri la maggioranza al momento del voto non c’era. Punto». Nuccio Di Paola, vicepresidente dell’Ars si è così espresso nel corso del suo intervento: «Appare legittimo che gli assessori deputati siano assenti per compiti istituzionali, ma poi è normale che la maggioranza rischia di andare sotto in Aula e nelle commissioni. Faccio un appello all’assessore Falcone - ha aggiunto - evitiamo l’ansia di accelerare, aspettiamo il sei dicembre la pronuncia della Corte costituzionale sullo spalma-disavanzo». Con l'approvazione del bilancio consolidato si da il via libera alle 600 assunzioni già pronte. Si tratta di quelle dei vincitori del concorso per diplomati nei Centri per l'impiego e di quelle di una ottantina di prossimi dipendenti degli assessorati che hanno vinto il concorso nel 2022. Tutte queste assunzioni, infatti, erano vincolate al completamento del percorso dei documenti finanziari del 2022 all'Ars. «Abbiamo lavorato e continueremo a lavorare per avere una situazione di bilancio regolare e ben definita - commenta il presidente della Regione Renato Schifani - per dare ai siciliani certezze sulla tenuta della Regione e sulle risorse da utilizzare nei servizi e nell’attività amministrativa». «Il via libera al consolidato 2022 - afferma l’assessore regionale all’Economia Marco Falcone - conclude di fatto la fondamentale attività di riordino contabile, impegno da noi assunto e attuato nell’ultimo anno. In questo documento prosegue la nostra azione di allargamento del perimetro di consolidamento e dunque degli enti legati alla Regione che vengono sottoposti ad attento controllo. Nel 2018 l’amministrazione regionale riusciva a inserire nell’elenco 21 enti, oggi invece siamo a 73, rafforzando così i principi di certezza e di trasparenza che devono connotare i conti del nostro ente. Stiamo facendo chiarezza su questi enti, in gran parte attivi e strategici, ma ci sono anche dei carrozzoni che già l’anno prossimo potranno essere cancellati a decine. Con l’approvazione del consolidato, passeremo ora - ha concluso Falcone - al reclutamento di nuovo personale attraverso le assunzioni dei vincitori dei concorsi al momento pendenti». «Oltre che essere un importante risultato amministrativo - afferma Stefano Pellegrino, presidente dei deputati regionali di Forza Italia all'Ars - è un chiaro risultato politico del governo ed in particolare del presidente Schifani e dell'assessore Falcone. L'approvazione del consolidato permette infatti di sbloccare tanti concorsi per le indispensabili assunzioni di cui la macchina amministrativa ha bisogno, ma soprattutto dà sempre maggiore credibilità alle attività di programmazione della spesa che è garanzia di stabilità e credibilità per la Regione. Ora possiamo e dobbiamo procedere speditamente per la redazione di una finanziaria che sia strumento di supporto e rilancio per l'economia e miglioramento dei servizi». Gli enti rientranti nel Gap della Regione Siciliana, come riportato dal Bilancio consolidato 2022, sono 158 e cioè 23 organismi strumentali, 69 enti strumentali non in liquidazione, un organismo tecnico, 8 società controllate, 4 società partecipate, 46 enti strumentali in liquidazione, 5 società controllate in liquidazione, una società partecipata in liquidazione e una società indirettamente partecipata. Il governo regionale ha proceduto a individuare il perimetro di consolidamento, allargando a 73 il numero degli enti inseriti.