Sciopero generale, in mille in piazza a Palermo: «Lavoratori bistrattati da questo governo nazionale»
Un migliaio di persone, tra lavoratori e studenti, a Palermo si sono unite allo sciopero generale indetto da Cgil-Uil a livello nazionale. I dati parlano di un'alta adesione dei lavoratori siciliani alla manifestazione, nel settore dei trasporti si arriva fino al 70-80%, tutti uniti per denunciare «le condizioni precarie in cui versano anche l'istruzione e le strutture scolastiche». La Cisl non ha partecipato. Due sono stati i cortei organizzati a Palermo: uno partito da piazza Castelnuovo, davanti al teatro Politeama, per dirigersi a piazza del Parlamento, in cui si è svolto il sit-in davanti all’Assemblea Regionale Siciliana. Il secondo invece è stato promosso dal coordinamento Studenti Palermo. Circa 500 studenti, dunque, sono partiti da piazza Verdi per raggiungere la sede dell’Università. I manifestanti hanno esposto uno striscione riportante la scritta «Basta tagli all’istruzione». «Malgrado le ultime intimidazioni - ha detto la segretaria generale della Uil Sicilia, Luisella Lionti -, i lavoratori sono scesi oggi in piazza contro le misure prese dal Governo Meloni che penalizzano il Mezzogiorno e i siciliani. La manovra economica non guarda ai lavoratori, ai giovani e per quanto riguarda le pensioni arriva perfino a peggiorare la legge Fornero, cercando anche di fare la cassa sui dipendenti pubblici». «Oggi - ha detto Alfio Mannino, segretario generale della Cgil Sicilia - scioperano lavoratrici e lavoratori di settori importanti perché riguardano diritti fondamentali di tutti i cittadini, come quelli alla salute, all'istruzione, alla mobilità, ai servizi che solo una pubblica amministrazione efficiente può garantire. Sono lavoratori bistrattati da questo governo nazionale, che si spinge pure a volere fare cassa sulle loro pensioni».