Come da pronostico, la valanga di contributi a pioggia ha resistito agli scontri politici. Ai Comuni e alle associazioni più vicine alla politica vanno in modo diretto circa 18 milioni. Anche se il malloppo di emendamenti votato ieri (mercoledì 15 novembre) dall’Assemblea regionale siciliana dopo giorni di trattativa stanzia almeno altri 4 milioni che possono essere utilizzati per contributi analoghi. Va detto subito che i 400 emendamenti maturati fra la notte di giovedì in commissione Bilancio e dietro le quinte dell’aula martedì ha gonfiato la manovrina correttiva dagli originari 550 milioni ai 650 finali.
Nove milioni a campetti e parchi
I fondi a pioggia, che premiano Comuni e associazioni dei collegi elettorali dei deputati valgono 18 milioni. E alla fine sono stati assegnati con tre formule diverse. C’è un primo articolo che stanzia 9 milioni e 414 mila euro destinati a 87 Comuni e associazioni. È in questo capitolo della manovra che ci sono i finanziamenti per campi sportivi, palestre per l’hockey su ghiaccio e parchi giochi.
A coop e enti 1,6 milioni
C’è poi un secondo articolo che stanzia un milione e 660 mila euro per interventi di natura sociale (così dice il titolo). Formula traducibile con finanziamenti a onlus e cooperative per interventi molto popolari: a Palermo, per esempio, premiate la Anirbas con 20 mila euro, la Angeli della notte con altri 20 mila e la Omnia Service con altri 20 mila. A Monreale, città di provenienza del meloniano Marco Intravaia, 10 mila euro ciascuno alla Evergreen, alla Auser e alla Overland. A Rocca di Capri Leone, paese della forzista Bernedette Grasso, 30 mila euro alla Anspi. Al Parco Uditore di Palermo (nella foto) vanno 200 mila euro, alla missione Speranza e Carità 150 mila. Alla parrocchia Santa Agrippina di Mineo vanno 100 mila euro. Ad alcuni Comuni messinesi, dove è forte la lista Sud chiama Nord, sono andate le cifre più alte: 200 mila euro a Gualtieri Sicaminò, 270 mila a Santa Lucia del Mela, 200 mila euro all’Unione paesi dei Nebrodi. E ancora 426 mila euro al teatro Bellini di Catania. E così via fino alla somma di 52 finanziamenti che valgono un milione e 660 mila euro.
L’escamotage per feste e presepi
La caccia al finanziamento di fine anno da parte dei deputati non si è però fermata qui. Ci sono anche i 5 milioni e 630 mila euro inizialmente destinati a feste natalizie, presepi viventi, sagre e carnevali. Dopo le polemiche per le mance elettorali (alcuni finanziamenti valevano appena 3 mila euro) l’Ars per 48 ore ha cercato di dare una veste più nobile ai fondi a pioggia. Alla fine è passata una formula molto contorta che piace, però, al Pd: «Abbiamo evitato di trasformare l'aula parlamentare in un consiglio di quartiere che vota norme da poche migliaia di euro», ha detto Michele Catanzaro. La manovrina assegna dunque queste somme all’assessorato al Turismo, guidato dalla meloniana Elvira Amata. Saranno i suoi uffici ad assegnare le risorse. Già, ma a chi? Esattamente agli stessi Comuni ed alle associazioni che erano citate nell’emendamento modificato. Ci sono dentro, per fare qualche esempio, l’associazione Fare Musica, che organizzerà la kermesse Catania capitale del Regno di Sicilia intitolata a Federico III, discendente del più noto (e palermitano d’adozione) Federico II. La legge approvata include un elenco di 159 fra sindaci e associazioni che dovranno ricevere questi soldi. Manca solo il budget di ciascun beneficiario, compito che ora toccherà all’assessorato al Turismo. Che strappa anche altri due assegni in bianco: 750 mila euro per iniziative per incrementare i turisti e 400 mila per eventi di propaganda. Dunque, un lungo giro legislativo e amministrativo porterà allo stesso risultato a cui i deputati lavoravano da giorni. E tutti, trasversalmente, hanno difeso la pioggia di contributi: da Giorgio Assenza a Marco Intravaia di FdI, da Carmelo Pace della Dc al leghista Vincenzo Figuccia, da Gianfranco Micciché, forzista ribelle, ai berlusconiani di fede schifaniana fino all’Mpa con Giuseppe Castiglione. Tutti sulla stessa linea: «Siamo stati eletti per rappresentare le istanze dei territori». Le opposizioni non hanno votato a favore della manovra. E ciò ha irritato il capogruppo di FdI, Giorgio Assenza: «Avete inserito i vostri emendamenti e ottenuto i fondi che volevate. Poi votate No. Siete dei farisei».
La corsa contro il tempo
In questo clima, però, a tenere banco è la corsa contro il tempo che si apre da oggi per spendere questi soldi. Trattandosi di una legge di variazioni di bilancio, i finanziamenti vanno spesi entro fine anno. Anzi, prima. La cassa regionale chiude a metà dicembre. E c’è una scadenza ancora anteriore, lo ha sottolineato Gianfranco Micciché: «Per ricevere questi soldi i Comuni devono fare una variazione di bilancio a loro volta. E per loro il termine ultimo è fine novembre. Il rischio è che questi soldi non arriveranno mai a destinazione». Lo prevede pure il capogruppo grillino Antonio De Luca: «I tempi per consentire ai Comuni di utilizzare le somme sono risicati, queste norme diventeranno carta straccia». L’assessore all’Economia, Marco Falcone, ha ammesso che «il tempo è poco ma gli uffici faranno di tutto per accelerare l’impegno di queste somme. Certo, se non si arriverà in tempo i soldi finiranno in avanzo di amministrazione e poi, come normalmente accade, verranno utilizzati per abbattere il disavanzo». In sintesi, diventeranno risparmi e miglioreranno i conti della Regione.
Le altre misure
Si vedrà. Intantom anche Falcone ha parlato di «manovra ecumenica, perché mette tutti i partiti d’accordo». Dentro sono finite anche norme dal valore generale più evidente. Un emendamento dell’ultimora ha stanziato 33 milioni a favore del Fondo Pensioni per accelerare l’erogazione della buonuscita a chi lascia gli uffici (normalmente l’attesa supera l’anno). Ci sono poi i 70 milioni per riacquistare i palazzi della Regione che il governo Cuffaro nel 2007 vendette a un fondo immobiliare con l’obbligo di riprenderli in affitto al canone di 20 milioni all’anno. Via libera a un finanziamento all’Irfis per scorrere le vecchie graduatorie per gli aiuti alle imprese. Approvata anche la norma che cancella l’obbligo di realizzare gli impianti per i rifiuti al di fuori di un raggio di 3 km dai centri abitati, si sbloccano così appalti per centinaia di milioni. L’assessore all’Agricoltura, Luca Sammartino, ha fatto stanziare 8 milioni per ristorare le cantine sociali dalle perdite degli ultimi anni e dall’aumento del costo dei mutui. La leghista Marianna Caronia ha ricordato poi la norma che stanzia 50 milioni a favore delle famiglie con reddito Isee inferiore a 30 mila euro per compensare l’aumento della rata dei mutui della prima casa.