Fratelli d'Italia cede: al Comune di Palermo entra in giunta Alongi e Mineo lascia la poltrona
A Palermo il sindaco ha vinto. Fratelli d'Italia molla l'assessore Andrea Mineo per fare posto a Pietro Alongi, di Forza Italia. Roberto Lagalla si lascia alle spalle la vertenza sul cosiddetto rimpasto. Che in realtà è una semplice sostituzione di assessori per riequilibrare le forze in giunta tra Fratelli d’Italia e Forza Italia. Un braccio di ferro partito quando Mineo - uomo di Gianfranco Micciché - ha abbracciato la fede dei meloniani, che a quel punto sono passati da 3 a 4 assessori e hanno cercato di mantenere la nuova posizione. Un tira e molla durato mesi. Oggi pomeriggio, a Villa Niscemi, la delegazione dei meloniani ha dovuto buttare giù il rospo. Un ultimo tentativo di convincere il sindaco a non modificare gli assetti è andato a vuoto da parte di Carolina Varchi, che ha difeso la posizione di Mineo. Per lui, ora, si prospetta un incarico da esperto (ex articolo 90, cioè dirigente a tempo) del sindaco Metropolitano. Come «compensazione» (così la chiamano) il primo cittadino ha dovuto offrire qualche posizione per chiudere la partita, col rischio però di aprire un nuovo fronte con la Nuova Dc e con la stessa Forza Italia che chiedevano una sostituzione semplice di assessori senza alcuna contropartita. Ma pare che «patrioti» e Lagalla abbiano condiviso di assegnare il ruolo di capo di gabinetto all'ex Provincia ad Angelo Pizzuto, uomo di Aricò, in attesa di farlo transitare a inizio del nuovo anno in Amg Gas, la controllata di Amg Energia. Inoltre, il sindaco si è impegnato ad accelerare una modifica statutaria alla fondazione Sant’Elia per accelerare l’insediamento di Eduardo De Filippis.