Palermo

Domenica 24 Novembre 2024

Polemica su Report, l'assessore Albano figlia del boss di Borgetto: «Mio padre è morto quando avevo 10 anni»

Nuccia Albano

Scoppia la polemiche sull’assessore regionale alla Famiglia Nuccia Albano dopo che la trasmissione Report ha pubblicato sul proprio profilo Facebook un’intervista in cui si rende noto che la componente della giunta è figlia di Domenico Albano, boss di Borgetto negli anni Quaranta e condannato per mafia. Il deputato regionale di Sud chiama Nord, Ismaele La Vardera, che è anche vicepresidente della commissione regionale antimafia, dice: «La cosa più grave è che la Albano è stata indicata da Totò Cuffaro a sua volta anche lui condannato per mafia. Non credo che le colpe dei padri debbano cadere sui figli e sono consapevole che Nuccia Albano ha una storia e una carriera importante». «Lei - prosegue - è stata la prima donna medico legale e, addirittura, è stata tra coloro i quali hanno svolto l’autopsia sul corpo di Giovanni Falcone e di Libero Grassi. Mi chiedo però, se è normale che questa vicenda sia stata sempre nascosta? Cuffaro sa che l’Albano è figlia di un boss? Renato Schifani sa che un suo assessore è la figlia di un boss?». La Vardera conclude: «Non mi resta che chiedere all’onorevole Nuccia Albano di chiarire quanto prima e a prendere le distanze dalla mafia e soprattutto da suo padre». Nuccia Albano in una nota spiega: «Stamattina, mentre stavo partecipando, in qualità di assessore alla Famiglia, alla Commissione antimafia convocata presso la scuola Sperone-Pertini a Palermo, sono stata "violentata" da una giornalista di Report che mi ha sottoposto ad una raffica di domande su mio padre. Premetto che è morto 60 anni fa, quando io ne avevo 10. Ho saputo, solo quando sono diventata grande, che aveva avuto problemi con la giustizia e che era stato in carcere. Ho di lui il ricordo di una bambina innamorata del proprio papà e da lui adorata». «Sono stata a studiare in collegio dalle suore dall’età di 9 anni e lì ho saputo della morte di mio padre, avvenuta in ospedale, poi, da grande, sono venuta a conoscenza che era stato in detenzione - prosegue - Sono cresciuta senza la figura paterna e con una madre che mi ha inculcato il desiderio della giustizia e l’amore per la legalità. Tutta la mia vita è testimoniata da questa educazione alla legalità e rispetto della giustizia», prosegue. «L’essere madre e nonna e la mia vita professionale parlano del mio ostinato senso del dovere e della legalità. Mi addolora moltissimo e mi fa sanguinare il cuore che si sia voluto ricordare questa storia. Ma ciò non può cancellare l’amore di figlia per il padre», conclude. Nel pomeriggio l'assessore Albano è tornata sulla vicenda per precisare quanto detto davanti ai microfoni.  «Lo ribadisco con il cuore di una figlia che non è cresciuta con il proprio papà, non lo rinnego come padre, e non vedo come una figlia potrebbe rinnegarlo, ma la mia scelta di vita ha sempre preso le distanze dal fenomeno della mafia. Solo perché presa dalla concitazione per l’agguato, tesomi dalla giornalista di Report, ho detto che non rinnego la storia di mio padre. Ma è chiaro che volevo dire che non rinnego mio padre. Ho sempre lavorato all’insegna della giustizia e della trasparenza, valori che ho trasmesso ai miei figli e ai miei nipoti».

Le reazioni

«Sulla ferma condanna alla mafia non ci possono essere equivoci, l’assessore Albano prenda nettamente e senza indugio le distanze dalla storia del padre, che è una storia mafiosa. E la mafia, che è una montagna di m.., va condannata sempre senza se e senza ma, specie da un importante componente delle istituzioni regionali che devono dare esempio di integrità morale». Lo affermano Nuccio Di Paola, referente regionale del M5S, e Antonio De Luca, capogruppo del M5S all’Ars. «Il governo regionale ha un problema in più. Mi dispiace per l’assessore Albano che ho conosciuto come una brava persona, ma si pone un problema serio per la Sicilia e la sua credibilità. Non giudico i sentimenti di una figlia verso il proprio padre, ma ricoprire ruoli pubblici impone un supplemento di rigore. Il presidente Schifani risolva con immediatezza il problema». Così Antonello Cracolici, presidente della commissione regionale Antimafia. Anche il capogruppo del Pd all'Ars ha chiesto le dimissioni dell'assessore regionale alla Famiglia: «Il presidente della Regione Renato Schifani valuti con la massima attenzione l’opportunità di mantenere in giunta un assessore che, con le sue dichiarazioni, rischia di trascinare in una situazione irrimediabilmente ambigua le istituzioni siciliane». «Durante il primo anno di governo ho conosciuto l’assessore Nuccia Albano apprezzando le sue qualità personali - aggiunge Catanzaro - ma considero le sue recenti dichiarazioni incompatibili con il ruolo che ricopre all’interno della giunta regionale». «Esprimiamo solidarietà e vicinanza umana all’onorevole Nuccia Albano, donna dalla grande integrità morale, sempre pronta ad ascoltare le esigenze del territorio e assessore di tutti, la quale ha saputo dimostrare sempre grande disponibilità verso i cittadini e gli esponenti politici, a prescindere dall’appartenenza e che è sempre pronta a contribuire anche per il bene del Comune di Palermo - scrive in una nota il capogruppo della DC in Consiglio comunale a Palermo, Domenico Bonanno -. Queste sono vili aggressioni messe in atto da chi teme la crescita del nostro partito e vuole provare a gettare fango in ogni modo. Siamo sicuri che l’assessore andrà dritta per la propria strada e non si farà scalfire da questa vicenda». «Siamo vicini all’assessore Nuccia Albano, della quale conosciamo l’integrità morale. Gli attacchi vili, ricordando un passato di cui la stessa non è stata protagonista perché molto piccola, non può che lasciare basiti - dice il capogruppo della DC all’Ars, Carmelo Pace -. L’assessore Albano, in qualità di stimato medico legale, ha lavorato per tutte le procure siciliane, svolgendo anche l’autopsia sul corpo di Giovanni Falcone e di Libero Grassi. Ha sempre lavorato all’insegna della giustizia e della trasparenza e lo sta continuando a fare, adesso, da assessore. Nuccia ha semplicemente subito un vile attacco politico per la sola colpa di far parte di un partito che cresce giorno dopo giorno e che evidentemente fa paura a tanti».

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