Palermo

Giovedì 21 Novembre 2024

Madonie, riaperto il ponte di Blufi

Il taglio del nastro: riapre il ponte di Blufi

Riapre dopo due anni il ponte di Blufi. Alle 12,15 di ieri con il tradizionale taglio del nastro è stato riaperto un asse viario che garantisce un ampio collegamento fra comuni madoniti. Ci sono volute iniziative, sit-in, incontri e impegno politico per riaprire al transito veicolare e alla fruibilità pubblica il viadotto di Blufi. È tutto frutto delle buona sinergia fra istituzioni, uffici e territorio hanno detto gli amministratori presenti a partire dall’assessore regionale alle infrastrutture Alessandro Aricò, che ha esordito, dicendo «oggi è un giorno di festa per tutte le Madonie». A lui ha fatto eco il deputato regionale Ismaele La Vardera, che si è speso per la riapertura del ponte. Soddisfazione ha, espresso il sindaco di Blufi, mentre il sindaco della città metropolitana Roberto Lagalla ha prima parlato di un fatto normale e che non ci si può esaltare per fatti normali riferendosi alla riapertura del ponte. «La normalità non può creare entusiasmo - ha chiosato Lagalla», ma poi ha sottolineato la buona sinergia amministrava e politica fra dipartimento tecnico regionale, città metropolitana e territorio. «Il 12 luglio scorso abbiamo fatto il primo incontro e oggi riapriamo, così come promesso, il ponte di Blufi - ha detto l’assessore regionale Alessandro Aricò -. È un giorno di festa per le Madonie. L’impegno di politica, uffici e territori ha dato il buon frutto. È un’opera voluta da tutti. Le richieste erano tante e provenivano dai Comuni, ma erano arrivate anche in Parlamento. Abbiamo detto che avremmo riaperto il ponte alla circolazione a settembre e lo abbiamo fatto. È stata ripristinata la viabilità del ponte di Blufi. Un impegno politico rispettato da parte del governo regionale. Abbiamo lavorato bene e in sinergia con la città metropolitana. Un intervento a basso costo perché con 296 mila euro abbiamo riaperto un ampio territorio delle Madonie. Una operazione infrastrutturale con poche risorse e con un buon lavoro di squadra. La volontà è quella di sostenere i comuni madoniti sulla questione della viabilità. Una sinergia che ha funzionato bene a favore del territorio». Il sindaco della città metropolitana, Roberto Lagalla, ha ringraziato tutti coloro i quali si sono impegnati per i lavori eseguiti che hanno consentito la riapertura dell’importante asse viario, ma poi ha affermato: «In un posto normale non si festeggia una cosa normale. Il tema vero è che non riusciamo a essere normali, ma siamo costantemente patologici. La sfida vera è quella di garantire normalità e lavorare per il territorio in maniera efficace e a favore dei cittadini. Con una cifra modesta e subito disponile per i lavori pubblici abbiamo restituito la viabilità. Qualcosa dunque all’interno della mia amministrazione non ha funzionato. Quando ci siamo insediati ho notato qualcosa che non funzionava in questo settore e così ho cambiato l’allenatore. La nuova dirigenza dell’area viabilità in sinergia con il dipartimento regionale lavora bene. La sinergia funziona bene perché c’è un accordo politico destinato alla polis, alle città, ai luoghi e ai cittadini. Serve una buona programmazione e soprattutto dobbiamo essere più veloci nell’interesse delle persone». «È solo l’inizio, da oggi le Madonie rivedono un po’ di normalità. Abbiamo collaborato - spiega il presidente di ‘Sud chiama nord’ Ismaele La Vardera - e raggiunto un grande obiettivo. Ho intrapreso una battaglia in solitaria mesi fa per questo ponte, felice che mi hanno ascoltato. Oggi hanno vinto i cittadini del territorio che finalmente hanno riacquistato un po’ di normalità che però renderà le loro giornate più semplici. Ringrazio tutte le forze politiche che si sono sbracciate per risolvere il problema, ma c’è ancora tanto lavoro da fare». Lo scorso quattro luglio erano stati consegnati i lavori per il ripristino e consolidamento della fondazione che ha causato la chiusura del ponte di Blufi. La riapertura del ponte garantisce la normalità a cittadini, aziende, pendolari e turisti che sono stati costretti a un tragitto lunghissimo per circa due anni.

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