Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha lasciato Bruxelles dove ha partecipato al Consiglio per gli affari interni, per volare a Palermo per la conferenza Onu sulle mafie. Subito però ha incontrato i ministri dell’Interno di Libia e Tunisia. Al centro dei colloqui bilaterali la collaborazione per frenare le partenze di migranti.
Dapprima Piantedosi ha incontrato il collega tunisino Kamel Fekih. Il titolare del Viminale ha espresso «apprezzamento per la recente intensificazione dell’azione tunisina in funzione della prevenzione delle partenze e per le operazioni di polizia portate a termine nelle ultime ore che hanno condotto all’arresto di 124 trafficanti. «Sul fronte dei rimpatri volontari assistiti dalla Tunisia verso i Paesi di origine dei migranti - ha aggiunto - ho ribadito che l’Italia ha attivato anche il Consiglio Giustizia e Affari Interni per un piano europeo».
Poi è stato il turno dell'incontro con il collega libico Emad Trabelsi. «Ho sottolineato questa mattina al Consiglio giustizia e affari interni - ha detto il ministro dopo il bilaterale - che a livello di Unione europea dobbiamo aumentare i finanziamenti per i progetti di rimpatri volontari assistiti e favorire la reintegrazione economica dei migranti nei loro Paesi di origine. Dobbiamo proseguire nello scambio di informazioni strategico operative - ha dichiarato Piantedosi - e sul fronte del contrasto ai trafficanti mi sto facendo promotore di un progetto con Europol per rafforzare le attività info-investigative». Il ministro ha poi espresso «solidarietà al popolo libico per le perdite umane e materiali della devastante alluvione e ha rinnovato la disponibilità italiana a supportare le famiglie colpite».
Nella foto Piantedosi (a sinistra) con il ministro dell'Interno tunisino Kamel Fekih durante un incontro a Tunisi a maggio
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