Angoli bui, lontani da sguardi di passanti, spesso recintati con pannelli di alluminio a fare da muro a illegalità di vario genere. Dopo lo stupro di gruppo su una ragazza in un cantiere abbandonato al Foro Italico di Palermo, il Comune ha acceso i riflettori sugli spazi che possono prestarsi a diventare covi di violenze e reati di vario genere. Dopo il sopralluogo della polizia municipale in via Butera, all’angolo con vicolo Sant’Uffizio, dove c’è un giardino privato incustodito e ritenuto pericoloso, è stata inviata una nota di diffida e l’invito ai proprietari a ripristinare la recinzione metallica divelta che è un potenziale pericolo per la pubblica incolumità. La rete non garantisce infatti, al momento, afferma il Comune, «l’inaccessibilità dei luoghi da parte di terzi con conseguente pericolo di eventuali intrusioni o di possibile accidentale caduta dal lato confinante con la scalinata pubblica dove è presente un salto di quota». I privati si sarebbero già impegnati a risolvere al più presto il problema, ma il Comune monitorerà sull’avvenuta esecuzione delle opere. L’area insicura si trova proprio di fronte al Tar e a due passi dal Cassaro basso, luoghi per eccellenza della movida notturna dei fine settimana. «È necessario che si intervenga con la massima urgenza al fine di scongiurare eventuali casi di violenza e aggressioni - commenta Antonio Nicolao, vicepresidente della prima circoscrizione, che aveva sollecitato l’intervento -. La relazione redatta dalla polizia municipale è stata chiara, quell'area va messa in sicurezza visto che ci sono diversi pericoli come la pavimentazione disconnessa che crea profondi buchi, lastre di lamiera arrugginite, erba anomala alta facilmente infiammabile, rifiuti e presenza di insetti. Bisogna intervenire per mettere in sicurezza tutte quelle situazioni che si prestano con facilità a diventare dei nascondigli, così come suggerito dal prefetto qualche giorno fa».