Palermo

Sabato 23 Novembre 2024

Protesta dei dipendenti della Regione Siciliana, uffici alla paralisi

Palazzo d'Orleans a Palermo, sede della presidenza della regione siciliana. ANSA/ RUGGERO FARKAS

Il primo giorno della inusuale protesta dei dipendenti regionali ha portato alla paralisi, o quasi, alcuni degli uffici più importanti della Regione. Da ieri (lunedì 10 luglio) e fino a venerdì 21 i dipendenti, in particolare quelli delle fasce basse (A e B) si atterranno alle mansioni previste dal contratto senza accettare incarichi superiori. Come proposta da tutti i sindacati per rivendicare la riclassificazione del personale che, in particolare per chi è in A e B, permetterebbe un salto di categoria. Ma la riclassificazione è proprio l’ostacolo che sta bloccando il rinnovo del contratto. E i fondi (3,5 milioni) che il governo aveva stanziato nella Finanziaria bis appena approvata all’Ars sono stati ritirati dopo che l’assessorato al Personale ha riscontrato timori di impugnativa della norma. Ciò ha inasprito la protesta. Anche se la tensione era già alta per il ritardo con cui il governo sta nominando i vertici dell’Aran, frenando le trattative pure per gli aumenti già concordati che vanno da 80 a 150 euro al mese. I sindacati, sia autonomi che confederali, sono in rivolta. Ieri gli uffici dell’assessorato al Lavoro, soprattutto quelli dei Centri per l’impiego hanno subito pesanti ricadute dalla protesta. Lo stesso è accaduto nelle Motorizzazioni e, seppure in modo random, in vari assessorati : «Stiamo raccogliendo la protesta dei lavoratori che non vengono riqualificati e retribuiti a dovere - ha detto ieri il segretario della Uil Sicilia, Luisella Lionti -. Non si può pensare di potere approfittare di loro utilizzandoli in mansioni superiori, non riconosciute e retribuite». E Paolo Montera, leader della Cisl Fp, sottolinea che «la gravità della situazione è evidenziata dall’unità fra confederali e autonomi. Il governo si attivi per far funzionare il motore della Regione, che è il personale. Inizi col nominare i vertici dell’Aran sbloccando le trattative sul contratto».

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