Il sindaco di Palermo Roberto Lagalla e il presidente della Regione Siciliana Renato Schifani vedono aumentare il loro indice di gradimento rispetto a un anno fa, quando erano stati eletti da poco, nelle classifiche stilate per Il Sole 24 Ore.
«Aver superato la soglia del 50 per cento del gradimento» per il sindaco di Palermo e per la sua amministrazione «insediata da un anno è di certo motivo di orgoglio. Sono, inoltre, ancora più soddisfatto - ha detto il sindaco - per il fatto di aver ottenuto il +4,8% e quindi la percentuale più alta di aumento dei consensi tra i sindaci eletti da un solo anno, secondo la classifica commissionata da Il Sole 24 Ore». Il dato, ha aggiunto Lagalla, «rappresenta un termometro importante a un anno dall’elezione, ma di certo nessun trionfalismo. Anzi, questa classifica deve rappresentare uno stimolo e una spinta nel percorso del massimo impegno nella gestione amministrativa e per il bene della città».
Il sindaco più amato d'Italia è Giuseppe Sala (Milano), secondo i dati del Governance Poll 2023, realizzato per il diciannovesimo anno consecutivo dall’Istituto demoscopico Noto Sondaggi per Il Sole 24 Ore. Il primo cittadino di Milano balza in prima posizione rispetto al 2022 con il 65% dei voti davanti a Marco Fioravanti di Ascoli Piceno con il 64,5% e Antonio De Caro di Bari con il 64%, entrambi sul podio, ma a parti invertite, anche l’anno scorso. Tra i presidenti di Regione, spicca il risultato di Stefano Bonaccini, governatore dell’Emilia-Romagna, con il 69% dei voti, che soffia per mezzo punto a Luca Zaia un primato che il presidente del Veneto ha detenuto per 12 anni. Al terzo posto Massimiliano Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia, con il 64%: un anno fa era secondo.
Sala aumenta il suo consenso di 7,3 punti rispetto al risultato ottenuto nelle urne, si legge tra i risultati della ricerca, nessun altro primo cittadino di centrosinistra fa meglio di lui. L’unico a segnare un incremento maggiore è un collega di centrodestra, Luigi Brugnaro a Venezia, che con il 63% segna un +8,9% sul 2022. Nella Top 10 dei sindaci delle grandi città, oltre a Milano, Bari e Venezia, si trova Firenze con Dario Nardella forte del 61% di gradimento. A Napoli e Genova Gaetano Manfredi e Marco Bucci sono in 16esima posizione con il 56,5%, Stefano Lo Russo di Torino è in 47esima con il 53,5%, mentre il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, il cui apprezzamento scende di 10,2 punti rispetto al giorno delle elezioni e arriva al 50%, è 67esimo. Va detto che quest’anno soltanto 29 sindaci migliorano le performance di gradimento rispetto al dato elettorale.
Tra gli altri capoluoghi di Regione, il primo cittadino di Bologna Matteo Lepore è al 16esimo posto, pur calando di 5,4 punti rispetto al giorno delle elezioni. Lagalla, come detto, aumenta di 4,8 punti e si piazza al 54esimo posto con il 52,5%.
Tra i presidenti di Regione, dopo 12 anni di primato, Zaia scende in seconda posizione superato di un soffio da Bonaccini. Scende di una posizione rispetto all’anno scorso anche Fedriga, oggi terzo. Bonaccini è forte oggi di un gradimento personale maggiore di 17,2 punti rispetto alla sua elezione. È l’unico governatore di centrosinistra a crescere. Fra gli eletti del centrodestra è invece Renato Schifani, presidente della Sicilia, che aumenta maggiormente rispetto al giorno delle elezioni con un +8,9%, attestandosi all’undicesimo posto. Un gradino sotto il podio sono a pari merito altri due leader del centrodestra: al quarto posto i governatori di Calabria e Liguria, Roberto Occhiuto e Giovanni Toti, con il 59% del gradimento. Dopo di loro un’altra coppia dello stesso schieramento, Attilio Fontana della Lombardia e Alberto Cirio del Piemonte con il 56,5%.
Nella Top 10 dei governatori è nono Vincenzo De Luca: il presidente della Campania, pur perdendo 15 punti rispetto al risultato nelle urne, conserva un consenso del 54,5%. Il presidente della Regione Lazio Francesco Rocca consolida il risultato delle elezioni di febbraio e, con il 54%, conquista la decima posizione. Nel complesso, tra i presidenti di Regione testati dalla ricerca, 9 aumentano il gradimento rispetto al risultato elettorale e 8 lo diminuiscono.
«Si può affermare - afferma direttore di Noto Sondaggi, Antonio Noto - che nel giudizio della comunità cala il pregiudizio della appartenenza politica. Chi governa è valutato più per l’attività amministrativa che per il partito di appartenenza. Il fatto che i due vincitori del Governance Poll 2023 appartengano ad uno schieramento diverso dalla maggioranza di governo è una ulteriore indicatore di come il riferimento politico dell’amministratore passi in secondo piano rispetto alle sue capacità di gestione. In pratica, il filo che lega Bonaccini e Sala non è la coalizione di centrosinistra, ma quello di essere percepiti dalla popolazione come i difensori di tutta l’opinione pubblica, indipendentemente dalle ideologie, e portatori di interesse degli stessi cittadini. È questo il fattore che decreta il successo del consenso».
Il Governance Poll 2023 ha preso in considerazione 87 Comuni capoluogo di provincia e le Regioni in cui vige la regola dell’elezione diretta, tranne il Molise dove si è votato a giugno. I Comuni non testati sono quelli che hanno eletto il sindaco a maggio-giugno 2023 o commissariati o retti dal vicesindaco. Le interviste sono state effettuate tra maggio e giugno 2023 utilizzando sistemi misti: Cati, Cawi ed il sistema Tempo Reale di creazione dell’Istituto demoscopico Noto Sondaggi. La numerosità campionaria in ogni Regione è stata di 1.000 soggetti e di 600 elettori in ogni Comune, disaggregati per genere, età ed area di residenza.
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