La costa sud di Palermo, quella che un tempo era considerata la riviera dei palermitani e che faceva invidia a molti litorali italiani, oggi è perlopiù un luogo di degrado e abbandono. Sul tratto di mare vige il divieto di balneazione da decenni per via di parecchie discariche abusive che hanno inquinato l'acqua. Ma anche la spiaggia è in pessime condizioni. Il vastissimo arenile fu la discarica più gettonata nel dopoguerra e nel periodo del sacco di Palermo, tra gli anni '50 e '60, quando macerie e detriti provenienti da ville e antichi palazzi abbattuti per far spazio a nuove costruzioni venivano scaricati lì. Adesso quel tratto di costa è continuamente invaso da rifiuti e contornato da degrado, spesso causato da inciviltà. Ogni anno, nel periodo estivo, sulla spiaggia arrivano le tende e le roulotte dei campeggiatori abusivi e ad ogni fine settimana sono tante le automobili che oltrepassano il marciapiede per sostare sul primo tratto di arenile, con banchetti a base di birra, rosticceria, gelati e quant'altro, e musica ad alto volume.
Il disappunto del presidente della seconda circoscrizione
I bagni Virzì, il lido Petrucci e altri stabilimenti balneari rinomati, il mare pulito, la sabbia sottile, le altalene e gli scivoli a mare raccontati dai nostri nonni, sono ormai solo un antico ricordo. A non tollerare questa situazione sono molti residenti che a Romagnolo ci sono nati e sperano da sempre in una rivalutazione che porterebbe tanto al quartiere, soprattutto ricchezza e lavoro, e il presidente della seconda circoscrizione Giuseppe Federico che su questo tema sta facendo un'autentica battaglia: "Subito si nota il poco interesse che da 30 anni a questa parte ha mostrato chi si è susseguito nell'amministrazione comunale - afferma Federico -. Ad oggi, al di là dei famosi progetti del Pnrr, la situazione dell'arenile di Romagnolo non è migliore rispetto al passato e le fotografie ne danno prova. Sono certo che nei giorni a seguire arriverà l'autorizzazione per la ruspa - prosegue il presidente - ma se consideriamo che siamo a giugno inoltrato e non c'è traccia dell'intervento straordinario, non faccio salti di gioia perché è un intervento che andava programmato con largo anticipo. Una città divisa in due fasce, una da serie a in cui si interviene perfino per togliere la posidonia e un'altra da serie c in cui ci sono grosse difficoltà a fare l'ordinario, ovvero pulire l'arenile. Attendiamo ancora che inizino i lavori per il collettore fognario che dovrebbe racchiudere tutti gli scarichi, anche quelli abusivi, per portarli tutti al depuratore. Ma - conclude Giuseppe Federico - nel frattempo, anche se vige il divieto di balneazione, la spiaggia potrebbe essere usata come solarium e per eventi, anche serali. Ma non di certo tenendola in queste condizioni. Attendiamo con fiducia l'intervento tanto auspicato, sperando che negli anni a venire potremo dare un segno di discontinuità rispetto alle amministrazioni passate".
La risposta dell'assessore comunale all'Ambiente
"E' un intervento complesso, ma a 56 milioni di euro ammontano i progetti che questa amministrazione sta portando avanti per bonificare e rilanciare questo importantissimo pezzo di città - replica l'assessore Andrea Mineo -. Lo stiamo facendo profondendo il massimo sforzo possibile insieme alla struttura commissariale della Zes per rispettare un serrato cronoprogramma. Nel solco del dialogo e della condivisone dei percorsi, domattina saremo presso l’assessorato regionale Territorio e ambiente per un briefing operativo inerente varie tematiche di grande importanza. Con riferimento alla pulizia ordinaria e straordinaria del tratto interessato, fermo restando le particolari peculiarità di questi luoghi, - conclude l'assessore comunale - abbiamo già iniziato con quella ordinaria e presentato istanza per utilizzo mezzi meccanici per la straordinaria all’assessorato competente e a brevissimo inizieremo".
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