«Si è trattato semplicemente dell’espressione di legittime e differenziate posizioni, che in vicende che attengono ai diritti fondamentali della persona e contengono una cifra etica sia più che mai non solo postulabbile ma anche assolutamente opportuno». A 24 ore dagli screzi sul patrocinio del pride palermitano tra il vice sindaco Carolina Varchi e il sindaco Roberto Lagalla e poi estese a tutto il consiglio comunale, il primo cittadino afferma l’unità della coalizione della maggioranza. L’occasione è data dall’assemblea della direzione siciliana di Coldiretti, dove a margine il sindaco è tornato sulla vicenda che aveva investito la Giunta comunale.
«La coalizione è più che mai concentrata sui problemi della città e dell’amministrazione e dove stanno insieme sensibilità diverse in un progetto comune», ha poi proseguito Lagalla. Nel frattempo, i meloniani non si ritrovano più spalle al muro: al fianco di Fratelli d’Italia c’è ora la Lega, che con un comunicato ufficiale fa sapere che il partito verde «non supporta le passerelle ai gay pride, tantomeno i relativi patrocini concessi dalle pubbliche amministrazioni. Così come - si legge - non supporterebbe passerelle e patrocini ad allegre sfilate di eterosessuali, ad evidente connotazione ideologica». Le firme sono di Teresa Tardino, coordinatrice del partito in Sicilia, Francesco Di Giorgio, segretario della provincia di Palermo e del capogruppo al consiglio comunale, Alessandro Anello, che proprio nelle scorse ore aveva invece espresso la sua vicinanza al sindaco. L’accerchiamento, dunque, si è rotto dopo le parole di fuoco che ieri Antonio Rini aveva riservato ai colleghi della maggioranza - «Ci provino a governare senza di noi» -, e la lega punta il dito sulle criticità che deve affrontare la città e alla data clou del 30 giugno entro il quale deve essere approvato il piano di riequilibrio: «Riteniamo - proseguono nel comunicato - che ci siano problemi ben più importanti di cui occuparci, specie in una città come Palermo, in cui l’azione amministrativa e politica richiede ancora più serietà e impegno di quelli già importanti dimostrati fino ad ora. Le priorità dei cittadini sono altre, e noi preferiamo restare al lavoro su quelle».
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