"Metteva insieme dolcezza e sarcasmo". È morto a 63 anni Giuseppe Pagano, giornalista professionista. A portarlo via un'emorragia cerebrale, improvvisa, che non gli ha dato scampo. A ricordarlo è l'amico e politico Aurelio Scavone: "Una penna speciale, un vero socialista - racconta -. Ci eravamo sentiti spesso durante la pandemia, soffriva molto la mancanza della vicinanza".
Pagano è nato a Palermo nel 1960 e nel 1983 era già giornalista professionista. Aveva il pallino per la politica estera. Ha iniziato la sua militanza nel partito radicale per poi passare al Psi. È stato ex dirigente della Federazione giovanile socialista e ha collaborato col dipartimento di settore del Psi.
A ricordarlo è Gaetano D'Amico, fondatore del comitato transpartitico palermitano "Esistono i diritti" che lo ha conosciuto all'inizio del suo percorso politico: "L'ho conosciuto in vicolo Castelnuovo, sede del Partito Radicale. Ricordo le battaglie fatte assieme sui referendum e i tavoli e le cene che facevamo insieme a Maurizio Cappello dopo la militanza. Era un ragazzo molto simpatico e ironico. La notizia mi ha preso molto, non ci sono parole".
"La vita è un passaggio ed è bello conoscere belle persone - scrive l'amico Massimo Porta - . Pippo Pagano, palermitano, brillante, colto, dinamico, fu tra i giovani che volle fortemente il mio ingresso nella direzione regionale del Psi, ad appena ventiquattro anni, per portare avanti le nostre istanze di rinnovamento in Sicilia. Andava orgoglioso della missione segreta che Craxi gli affidò, quella di portare messaggi riservati nella Mosca brezneviana a Sacharov, poi premio Nobel e bandiera del dissenso sovietico, rischiando molto. Ad un congresso - conclude - mi presentò l'ambasciatore americano in Italia ed alcuni esuli dell'est comunista".
I funerali di Giuseppe Pagano si svolgeranno oggi 24 giugno alle 10.30 alla parrocchia Gesù sacerdote a Baida.
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