“La tiepida reazione del sindaco alle parole dell’assessore Varchi è il sintomo di un incomprensibile e inaccettabile stato di sottomissione della giunta a Fratelli d’Italia. Il professore Lagalla non può non sapere che consentire al suo vice di attaccare il Pride e i suoi organizzatori, fino al punto da prendere le distanze patrocinio concesso dal sindaco all’evento, significa accettare il rischio che, agli occhi del mondo, la città di Palermo non sia più quella città dell’accoglienza, dell'uguaglianza e dei diritti che è stata fino ad oggi". Così scrive in una nota Carmelo Miceli, capogruppo del Gruppo misto al Comune di Palermo, già deputato del Partito democratico. "Come un politico e uomo delle qualità e dei valori del professore Lagalla minimizzare sulla violenza delle parole dell’assessore Varchi definendole semplici diversità di vedute e non reagire duramente cacciandola dalla giunta? Lagalla venga al Pride e annunci durante il corteo la cacciata della Varchi. Non farlo significherebbe esserle complice”.