Al cimitero dei Rotoli di Palermo niente più bare in deposito, erano arrivate a 1.500
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Da oggi non ci sono più bare in attesa nel deposito del camposanto dei Rotoli, a Palermo. Missione compiuta per il sindaco Roberto Lagalla e per l’assessore comunale ai Cimiteri Totò Orlando. Un impegno mantenuto ad un anno dall’elezione amministrative che hanno conferito all’ex rettore di la guida della città. Finisce l’emergenza che aveva costretto Lagalla a chiedere, al ministero della Protezione Civile Nello Musumeci, poteri commissariali. Dallo Stato erano arrivati anche i soldi per gli interventi. «Ho sempre detto - commenta il sindaco - che non saremmo stati contenti fino a quando anche l’ultima salma in attesa in deposito non sarebbe stata sepolta. Finalmente qual giorno è arrivato, di fatto a un anno dall’inizio di questa sindacatura. Un risultato importante per tutta la città che da anni viveva, a causa dell’emergenza sepolture al cimitero dei Rotoli, con il peso di una vergogna nazionale». I depositi e i tendoni avevano ospitato fino a 1.500 bare. L’intera gestione del settore è stata rivoluzionata. Alla guida dei tre cimiteri cittadini, da febbraio, sono arrivati altrettanti dirigenti provenienti dal corpo di polizia municipale. Da allora l’emergenza Rotoli è affidata ad Angelo Martorana, ispettore della polizia municipale. Nell’aprile scorso sono stati smontati i tendoni che per mesi avevano custodito le bare che non potevano essere tumulate per mancanza di spazi. Lagalla afferma che si tratta di «un risultato che per tanti non era neanche immaginabile in questo lasso di tempo e che ha avuto un’accelerata decisiva, dopo il conferimento dei poteri commissariali al sindaco da parte del governo nazionale e, in particolare, del ministro alla Protezione civile Nello Musumeci. Per questo obiettivo raggiunto, il mio ringraziamento va all’assessore ai Servizi cimiteriali Salvatore Orlando e alla struttura commissariale, con i quali abbiamo sempre seguito, passo dopo passo, le difficoltà e i progressi di questa imponente operazione. Il mio sentito ringraziamento va anche alle squadre della Reset che in questi mesi hanno reso possibile il risultato, lavorando pure quando le condizioni meteo sono state avverse e impegnandosi non solo sulle sepolture, ma anche per rendere oggi i viali del cimitero dei Rotoli luoghi più ospitali per i cittadini che vanno in visita ai propri defunti e a tutte le maestranze delle altre società partecipate che hanno dato il proprio supporto. Infine, è doveroso sottolineare quanto sia stata strategica la convenzione firmata dal Comune con il Policlinico, che ha messo a disposizione i suoi medici legali per le operazioni nelle sepolture da liberare. Per l’amministrazione, però, questo non sarà un punto di arrivo, ma di partenza, consapevoli di come i nostri sforzi debbano proseguire su questo fronte per rendere sempre più efficienti e per fare in modo che la città non cada più in un’emergenza simile». In chiave futura Lagalla annuncia altri interventi, «perché non ritengo conclusa l'emergenza cimiteriale - afferma - e c'è tanto da lavorare per migliorare questo luogo e i servizi». Intanto, assicura che «entro il Festino verrà riattivato il forno crematorio. Ringrazio i lavoratori del Comune e della Reset che hanno collaborato. È singolare che in Italia sia necessario commissariare per raggiungere il risultato». Il forno crematorio è inattivo per un guasto dal 2020. Le salme sono state trasferite in forni al di fuori della provincia di Palermo con pesanti conseguenze sulle casse comunali. Il Comune ha una convenzione con un forno crematorio di Misterbianco. Intanto, si sta progettando un nuovo impianto. In secondo luogo, il sindaco annuncia che «verranno abbattute tutte quelle superfetazioni che hanno portato anche alla realizzazione di tombe abusive». Nei piani dell’amministrazione poi sono previsti interventi di ampliamento negli altri due cimiteri comunali Santa Maria di Gesù e Cappuccini. Il traguardo raggiunto oggi arriva a poco più di sei mesi dall’avvio della gestione commissariale che comunque dovrà concludersi entro l’anno in corso.