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A Palermo la Tari 2023 costerà meno, nove milioni di risparmi

Il Consiglio comunale approva la delibera, le opposizioni non votano e abbandonano Sala delle Lapidi

Il consiglio comunale di Palermo ha approvato a maggioranza la delibera, presentata dalla giunta, che ridisegna al ribasso la Tari, la tariffa per lo smaltimento dei rifiuti. La delibera andava approvate prima del sì al bilancio. A Sala delle Lapidi l’assessore Carolina Varchi ha precisato che «il gettito della Tari 2023 copre il cento per cento dell’importo previsto dalla Rap, 124 milioni di euro. Rispetto alla delibera dell’agosto scorso c’è una sensibile riduzione di quasi 9 milioni di euro che va ripartita fra le 300 mila utenze Tari». La diminuzione è in parte dovuta dalla cessazione di alcuni oneri che erano collegati all’emergenza Covid.

Ma secondo le opposizioni restano le incognite, soprattutto per quanto riguarda la definizione dei lavori nella settima vasca di Bellolampo che potrebbero tradursi in extracosti e nei conseguenti tagli di servizi. «L’allarme era stato lanciato il 10 marzo scorso dall’ex amministratore della Rap che aveva messo in discussione anche le assunzioni e le spese per impianti» ha detto Massimilianio Giaconia di Progetto Palermo che poi ha aggiunto: «C’è solo un leggero beneficio per i cittadini. La riduzione della Tari è di 2 euro per una coppia con una casa di 100 metri quadrati».
Ma il nuovo amministratore della Rap Giuseppe Todaro, intervenendo a Sala delle Lapidi, ha confermato che le assunzioni (46 autisti e 306 operai) verranno effettuate e che, solo se sarà necessario, saranno rinviate nel bilancio 2024 alcune spese per investimenti. Intanto la Rap assicura che il primo stralcio della settimana vasca di Bellolampo (appalto gestito dalla Regione) potrà essere consegnato entro luglio, scongiurando l’ipotesi di emergenza nella discarica.

Al voto di Sala delle Lapidi non hanno partecipato le opposizioni che hanno abbandonato l’aula. Per Ugo Forello di Oso «Il Pef Tari non permette alla Rap di raggiungere il pareggio. Mancano tre milioni». Concetta Amella del Movimento Cinquestelle esprime preoccupazione perché in presenza di extracosti potrebbero saltare «le assunzioni di 306 operai e 46 autisti». Per Giuseppe Lupo del Partito democratico «l’equilibrio è appeso a tagli di costi o a ricavi per servizi aggiuntivi che non sono stati indicati».

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