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Manifesti contro Cancelleri e Caterina Chinici, per Schifani sono «vili»

«Forza Italia è il partito che più ha combattuto la mafia», dice il presidente della Regione

Renato Schifani

Nuovi manifesti contro Forza Italia sono comparsi a Palermo e subito il presidente della Regione ed esponente forzista Renato Schifani li ha bollati come «vili».

I manifesti

Manifesti contro l’ex leader siciliano del M5s, Giancarlo Cancelleri, e l’europarlamentare, ex esponente Pd, Caterina Chinnici, entrambi recentemente passati in Forza Italia, sono apparsi stamane a Palermo, in diverse zone del centro. L’iniziativa è del Collettivo Offline, non nuovo a incursioni di questo genere. Manifesti nei quali sono raffigurati Silvio Berlusconi, Umberto Bossi e Cancelleri, nonché il creatore del pool antimafia, Rocco Chinnici, ucciso dalla mafia, padre dell’ex candidata alla presidenza della Regione del centrosinistra. In alcuni ci sono mazzette di denaro, la foto di Rocco Chinnici e la scritta «Ohana $ignifica famigghia». «È vergognoso - afferma il collettivo - che chi da anni è coinvolto politicamente nella lotta alla mafia, faccia adesso parte della “famigghia”».

«Proseguendo la sua campagna acquisti, Forza Italia si è messa il profumo senza fare la doccia - si legge in un comunicato -. Noi del collettivo Offline non abbiamo mai attaccato alcun partito di destra o di altro orientamento politico. Ci siamo invece sempre soffermati sulla questione morale, perché fare politica in Sicilia oggi significa essere inequivocabilmente antimafiosi». Per il collettivo «è vergognoso che un uomo da anni coinvolto politicamente nella lotta alla mafia, come Giancarlo Cancelleri, faccia adesso parte della famigghia».

«Ancora più vergognosa è l’adesione a "Forza Mafia" di Caterina Chinnici, figlia del creatore del pool antimafia, il magistrato Rocco Chinnici - prosegue il comunicato del collettivo -. Ricordiamo alla Chinnici, così come alla Dalla Chiesa, che portando un cognome come il loro, non può giustificarsi l’adesione ad un partito "amico degli amici" e che i nostri manifesti non sarebbero mai esistiti se si fossero iscritte ad un qualsiasi altro partito di destra. L’eredità lasciata dai nostri martiri supera quella genetica e vive nella moltitudine dei figli morali che hanno generato con il loro sacrificio». I manifesti sono stati affissi al Tribunale, in via Volturno, in via Generale Magliocco, in piazza Verdi e in piazza San Francesco di Paola.

Schifani

«Sono manifesti - commenta il presidente della Regione  - da condannare e vili, ma lasciano il tempo che trovano. Non si infanga la storia di un partito con un manifesto. I fatti sono sotto gli occhi di tutti: Forza Italia è stato un partito che ha combattuto la mafia non soltanto con i convegni e le prese di posizione ma con le leggi ed è stata promotrice di due importantissime leggi contro la mafia, nessun partito ha fatto altrettanto. Se dovessimo partecipare a un dibattito avremmo le carte in regola per vincere il primo premio». E aggiunge: «Ricordo che Piero Grasso ebbe a dire che se ci fosse stato da assegnare l’oscar dell’antimafia quello lo avrebbe meritato Silvio Berlusconi per le leggi che ha approvato. Non vi sono leggi più dure e vigorose di quelle fatte approvare da Berlusconi».

L'Ars lumaca

Parlando dell'incontro che avrà martedì con i capigruppo della maggioranza e i presidenti delle commissioni parlamentari sull'attività dell'Ars, Schifani dice che «si tratta di fare il punto, di lavorare insieme. Verificare quali argomenti sono pronti per essere esitati al più presto dalle commissioni. Vi è una differenza tra Parlamento nazionale e regionale. Il Parlamento nazionale nei primi mesi lavora esclusivamente con i decreti legge che vengono adottati dal governo, cosa che non può fare il Parlamento regionale perché il governo non può adottare i decreti-legge per cui dobbiamo attendere che si esaurisca questa prima fase di lavoro delle commissioni perché comincino a trasmettere all’aula i provvedimenti esitati».

«Mi sta particolarmente a cuore il provvedimento sull'introduzione dell’elezione diretta del presidente della Provincia e mi auguro che questo provvedimento prima dell’estate venga esitato. Ci sono poi il collegato e altri disegni di legge di iniziativa parlamentare. Sono certo che questa fase di imbuto finirà presto», aggiunge Schifani.

Mulè

Sui manifesti interviene anche Giorgio Mulè, siciliano, vicepresidente della Camera e deputato di Forza Italia. «I manifesti apparsi questa mattina a Palermo - dichiara - per attaccare Rita Dalla Chiesa e Caterina Chinnici per la loro scelta di stare in Forza Italia, sono un atto disgustoso e ignobile, che peraltro non tiene conto della verità giudiziaria emersa in questi anni. Rita e Caterina sono due donne le cui esistenze sono state profondamente e irrimediabilmente segnate dalla mafia e la loro decisione di entrare nel nostro partito poggia anche sul fatto che la vera lotta alla criminalità, con misure storiche come la stabilizzazione del 41 bis o sul fronte del contrasto ai patrimoni illeciti, è stata fatta dal governo Berlusconi». Per il parlamentare azzurro «a rendere surreali e paradossali quei manifesti è che sono stati ideati da persone che sostengono le ragioni dei terroristi detenuti in regime di carcere duro».

«La lotta alla Mafia - conclude Mulè - è un dovere di tutti i politici e utilizzarla come strumento di scontro fa male al Paese e allo Stato perché ne depotenzia l’efficacia, a meno che questo non fosse l’intendimento di chi ha concepito quei cartelloni».

Caruso

«Apprendiamo con profondo sconcerto - afferma invece Marcello Caruso, commissario di Forza Italia in Sicilia - dei manifesti affissi a Palermo contro Giancarlo Cancelleri e Caterina Chinnici, che da poco hanno deciso di aderire a Forza Italia. Fermo restando che in democrazia si può sempre esprimere il dissenso, il metodo e le parole usate ci lasciano sdegnati». Lo dice Marcello Caruso, commissario di Forza Italia in Sicilia. «Non accettiamo lezioni di antimafia da nessuno - aggiunge Caruso - e ribadiamo anche oggi che le leggi più dure nella lotta alla mafia sono state fatte dal presidente Berlusconi e non certo dalla sinistra. A Cancelleri e Chinnici va la nostra totale solidarietà e rinnoviamo assoluta stima».

 

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