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Addizionale Irpef, a Palermo aumento di 159 milioni invece che 378

Il sindaco di Palermo, Roberto Lagalla

Il Consiglio comunale di Palermo ha approvato lo schema di gettito Irpef per il periodo 2023-31. «Esprimiamo soddisfazione per il via libera a un nuovo atto propedeutico che porta al bilancio di previsione 2023-2025. Tengo a sottolineare, inoltre, che il nuovo schema dell’Irpef rappresenta un grande sforzo che questa amministrazione ha messo in campo nei confronti dei cittadini palermitani. Dopo aver del tutto scongiurato l’aumento del 2022, che sarebbe pesato sulle tasche dei contribuenti per 49.484.055 euro, le misure di questa giunta permetteranno di andare oltre il dimezzamento del gettito Irpef fino 2027», hanno detto il sindaco Roberto Lagalla e il vicesindaco Carolina Varchi.

Complessivamente, le misure adottate e quelle inserite nella rimodulazione del piano di riequilibrio, che saranno approvate appena lo sarà lo schema di bilancio di previsione, «consentiranno - hanno aggiunto - di alleggerire, nel decennio 2022-31, l’aumento di Irpef di 159.110.332 euro. Il Piano di riequilibrio adottato dal Consiglio comunale con deliberazione del 31 gennaio del 2022, invece, prevedeva un incremento dell’Irpef pari a 378.895.939 nello stesso periodo».

«Le misure volute dalla giunta Lagalla, e contenute nel decreto Aiuti bis dello scorso anno, hanno permesso di sterilizzare del tutto il gettito Irpef di quasi 50 milioni di euro dello scorso anno. Inoltre, nella legge di bilancio dello Stato è stata inserita la misura che riconosce al Comune un ulteriore contributo erariale di 40 milioni di euro che consentirà di ridurre ancora l’Irpef del 2026. Abbiamo evitato la stangata predisposta dalla precedente amministrazione. Palermo sta uscendo dall’isolamento istituzionale sofferto negli ultimi anni e siamo convinti che i nostri sforzi trovino apprezzamento dalle amministrazioni centrali dello Stato».

I capigruppo della maggioranza Domenico Bonanno (Dc), Gianluca Inzerillo (FI), Giuseppe Milazzo (FdI), Dario Chinnici (Lavoriamo per Palermo) e Alessandro Anello (Lega) esprimono «soddisfazione per l’approvazione della delibera che, grazie al lavoro dell’amministrazione e a due proposte emendative presentate dai gruppi consiliari di maggioranza, ha previsto una notevole diminuzione degli aumenti inizialmente previsti per effetto del piano di riequilibrio che era stato approvato dalla precedente amministrazione».

Superato l’impasse che aveva bloccato l’iter per due sedute consiliari. Ma in aula si è consumata la rottura con le opposizioni che avevano proposto modifiche alla delibera di giunta al fine di garantire una fascia di esenzione per bassi redditi (fino a 12 mila euro). Rilievi tecnici e politici hanno indotto la maggioranza a non tenerne conto.

L'opposizione: «Il sindaco e la giunta hanno gettato la maschera»

«Il sindaco Lagalla, la Giunta e la maggioranza di destra hanno buttato la maschera: decidono di aumentare l’addizionale Irpef e di escludere l’esenzione per i redditi più bassi e sotto la soglia di povertà. Le fasce più deboli della nostra città quindi subiranno aumenti percentuali uguali alle fasce più ricche, in violazione del principio di progressività. Inoltre, la maggioranza, non fidandosi di sé stessa e del sindaco, stabilisce sin da ora aumenti (già operativi e inseriti nel regolamento) per il prossimo decennio». Lo dichiarano i consiglieri dei gruppi consiliari di opposizione Progetto Palermo, Partito Democratico, Movimento 5 Stelle, Oso e Gruppo Misto.

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