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Palermo, un'ingiunzione fiscale spacca l'opposizione in Consiglio comunale

Tantillo davanti a Palazzo delle Aquile

Un’ingiunzione fiscale da 75 mila euro ai danni del Comune di Palermo continua a dividere i gruppi di maggioranza e opposizione in Consiglio comunale. Il presidente Giulio Tantillo oggi non l’ha messa in votazione con l'effetto di spaccare l’opposizione. I due consiglieri del gruppo Oso sono rimasti in aula, tutti gli altri dell’opposizione l’hanno abbandonata. La maggioranza, restata a Sala delle Lapidi, ha rinviato il voto in attesa di un chiarimento interno. La richiesta di deliberazione del debito fuori bilancio era arrivata dall’Area delle politiche socio sanitarie.

L’ingiunzione fiscale, provvedimento esecutivo seppur non definitivo, vede protagonista il Comune di Torino. L'avvocatura di Palazzo delle Aquile aveva risposto con l'opposizione e la richiesta di sospensione che arriverà in giudizio, nel capoluogo piemontese, il 14 giugno. Ma non è detto che, per quella data, sarà stabilita la certezza sull'esito del debito. Su questo corre il filo dello scontro che divide dall’interno sia maggioranza che opposizione. Leonardo Canto di Azione in aula ha sostenuto che «il debito, nonostante l'impugnazione, vada votato (e dunque pagato)».

«Usciamo da Sala delle Lapidi - ha detto - perché non vogliamo essere responsabili dei danni che potrebbe subire l’amministrazione, rinviando il voto». Della stessa opinione è Mariangela Di Gangi di Progetto Palermo: «Non abbiamo garantito la presenza per non puntellare una maggioranza divisa. Il Comune di Torino può chiedere da un giorno all’altro il pagamento. La delibera va approvata subito». Ma non tutte le opposizioni la pensano così. Il gruppo Oso sostiene che sia opportuno attendere la decisione del giudice e che non c’è alcun rischio per il Comune. Dalla maggioranza parla Domenico Bonanno, della Democrazia cristiana e componente della Commissione Bilancio. «Si sta discutendo - ammette - ma non c'è alcuna spaccatura. Stiamo solo approfondendo il tema. È stato giusto andare avanti con l'approvazione di altre delibere su debiti fuori bilancio permettendo così l’immediato pagamento a favore di società private e cittadini».

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